Sacro Cuore di Maria e Sant'Agnese, San Filippo Neri e Santo Stefano

dipinto,

Madonna con manto blu e tunica rossa indica il cuore trafitto. Santo Stefano con mantello giallo e attributi del martirio. Sant'Agnese con angioletto e agnello; scena del martirio (in basso a destra). San Filippo Neri con pianeta verde e racemi dorati accompagnato da angioletto recante in mano un giglio

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Nepote Ignazio (1708 Ca./ 1780): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima attribuzione a Ignazio Nepote è di Bartoli, che dà una descrizione lievemente diversa (Madonna con Bambino che porge la palma del martirio a Santo Stefano e i Santi Filippo e Agnese), menzionando un altro quadro iconogrtaficamente affine dello stesso autore ubicato dietro l'altare maggiore del coro: la particolarità iconografica più evidente è la visualizzazione dell'Adorazione al cuore di Maria (culto antico, che si ravviva tra il XVI e il XVII secolo, ufficializzandosi solo nel secolo scorso). Se si accetta l'attribuzione a Nepote, il dipinto dovrebbe essere datato intorno alla metà del secolo XVIII, tenendo conto che l'altare sembra non essere concluso prima del 1752 e che Nepote torna a Torino da Roma nel 1743.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142181
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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