Le ali dell'angelo sono disposte perpendicolarmente, adattandosi all'angolo del pennacchio. La figura a forte rilievo, ha il capo lievemente reclinato verso il basso, come se osservasse l'oggetto (ora scomparso) trattenuto tra le dita della mano sinistra. L'altra mano sollevata sfiora la cornice soprastante. Modella il corpo una sottile veste con fitte pieghe frastagliate poco profonde. Si è indugiasto su alcuni particolari: il sottile nastro trasversale sul petto contro cui si arricciano le pieghe della tunica, la manica aderente al braccio sinistro, abbottonata sulla piega del gomito

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura/ marmorizzazione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Luganese
  • ATTRIBUZIONI Juvarra Filippo (1678/ 1736): progettista
    Agliaudi Ignazio Detto Giovanni Pietro Baroni (1705/ 1769): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Rispetto agli altri rilievi l'esecuzione di questa figura e di quella che l'affianca indugia maggiormente sui dettagli: la minuzia con cui sono resi i capelli e le ali, le pieghe delle vesti, sottili, fitte e morbide, l'attenzione riservata alle mani, ai dati fisionomici e ad alcuni particolari apparentemente secondari dell'abbiglaimento.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142175
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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