testa con ghirlande

mostra di porta,

Le profilature aggettanti e variamente modanate sono coronate da una doppia valva di conchiglia da cui si staglia una testa femminile ghirlandata, affiancata da due rami di palma

  • OGGETTO mostra di porta
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo di Verona/ scultura
    marmo rosso di Francia/ scultura
    marmo verde delle Alpi/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Juvarra Filippo (1678/ 1736): progettista
    Agliaudi Ignazio Detto Giovanni Pietro Baroni (1705/ 1769): disegnatore
    Casella Antonio (1677/ 1748): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La realizzazione è legata alla fase dei lavori condotti fra il 1721 e il 1728, come si ricava da dettagliate istruzioni lasciate dallo Juvarra ad Antonio Casella nei due contratti del 1721 e del 1724, e nella fede di collaudo dell'architetto, datata 1728, seguita dalla quietanza degli impresari per il compenso ottenuto. L'attuazione, poi, risulta essere fedele al disegno eseguito da G.P. Baroni di Tavigliano sul progetto di Juvarra.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142117
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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