cherubini e motivi decorativi fitomorfi

decorazione plastica,

Incorniciano le finestre dei cherubi, sormontati da timpani spezzati e dei festoni con fiori e frutti ricadenti ai lati. In basso corre una balaustra resa più evidente dal fondo rosato, rifinita da un'altra fascia con motivi a palmette e girali vegetali, su cui alcune tracce di colore (fondo bruno) rivelano l'originaria dipintura. Strati di dipintura e doratura non originali sono stati stesi in anni imprecisati sui rilievi sottostanti (motivo a baccelli, alta fascia pombata con bacche e plinte di alloro ricorrenti e bordo di foglie aperte verso il basso e legate agli angoli molto stilizzate). L'innesto, alla base della lanterna con la cupola, è dato dalla successione di motivi decorativi ripetitivi (nastri con fuseruole e palline che si alternano a file di perline, girali vegetali con fiori e motivi a baccelli)

  • OGGETTO decorazione plastica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Luganese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le fonti bibliografiche concordano nel datare la costruzione della cupola nel 1661, senza specificare la provenienza dell'informazione. Secondo le fonti d'archivio, consultate in occasione della schedatura, in quella data i lavori risultavano essere iniziati da poco per concludersi poi intorno al 1664. Ancora nel 1677 viene citato un cospicuo prestito ottenuto dalla Compagnia della Santissima Trinità.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142103
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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