Battente con cimasa sagomata e modanata, incernierato ad antoni sormontati da coppia di ante. Decorazione: clipei nel pannello centrale e nelle specchiature superiori, cornici mistilinee e modanate

  • OGGETTO portone
  • AMBITO CULTURALE Ambito Astigiano
  • LOCALIZZAZIONE NIZZA MONFERRATO (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' la seconda parrocchia per ordine di antichità. Nel 1428 i beni della soppressa parrocchia di Santa Maria di Quinzano furono aggregati a Sant' Ippolito. Nel 1609 il nobile Giovanni Antonio Veggi con testamento rogato Gardini il 30 novembre nominò erede la chiesa suddetta, con la disposizione che venisse costruita una cappella dedicata a Sant' Antonio. Nel 1650 il comune in accordo con il prevosto G. Sobrino ricorre al vescovo di Acqui per ripristinare la Compagnia di Santa Monica e di Sant' Agostino (i Santi presenti nella bella tela Settecentesca dell' altare della parete destra). Nel 1696 l' edificio è in pessime condizioni statiche: il comune si oppone al progetto di fondere la parrocchia con quella di San Giovanni e promette il suo contributo per i restauri (convenzione del giugno 1698). I fondi si rivelano insufficienti e nel 1710 vengono nuovamente sospese le funzioni. Con l' intervento del prevosto Gambarotta nel 1730 si iniziano restauri radicali. Nel 1739 Sant ' Ippolito è in grado di riprendere il funzionamento, ma i restauri riprendono sotto la guida di don G. B. Druetto (la convenzione per i lavori data al 1754). In questo secolo la parrocchiale fu sottoposta a restauri e manomissioni in parte seguiti alle inondazioni del torrente Belbo. Le decorazioni pittoriche si devono a don T. Testa, ma l' aspetto attuale si deve a don Malvicino (1956)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100141716
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE