incoronazione di Maria Vergine tra santi e devoti

dipinto,

Il dipinto che reca al centro, inferiormente, un ovale vuoto, a conservare una reliquia oggi perduta, raffigura l'Incoronazione della Vergine con Sant'Agostino sulla sinistra e San Nicola da Tolentino sulla destra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ferrari Defendente (1480-1485/ Post 1540): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Ciriè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo M. Di Macco all'interno della schiera dei devoti che fanno corona alla Vergine, in basso, andrebbero riconosciuti Papa Leone X Medici, Carlo V d'Asburgo e Carlo III di Savoia, quindi verosimilmente il rettore agostiniano e il committente. Nel corteo femminile sulla destra ci sarebbe Bianca di Savoia, morta nel 1519. L'opera proviene dal monastero di Santa Maria delle Grazie degli Eremitani di Sant'Agostino della provincia di Lombardia, fondato nel 1488 da Gaspare Provana e soppresso nel 1802, tuttavia non è identificabile con nessuna delle opere citate dal Peruzzi nel corso della visita pastorale del 1587. E' probabile invece secondo la studiosa Di Macco che la committenza Provana, già attenta al pittore chivassese, cui aveva allogato la pala nella cappella di famiglia nel Duomo di Torino. I restauri condotti nel 1979 confermerebbero la data apposta sul dipinto, altrimenti ritenuta apocrifa (Viale, 1939), permettendo di collocarlo in successione cronologica alla pala dell'Assunta, eseguita dallo stesso Defendente nel 1516 per la Società dei Mercanti della lana nella chiesa di San Bernardo (ora nella parrocchiale di San Martino). La conferma al 1519 viene anche dagli studi di G. Romano (1971) che pone l'opera a confronto con lo Sposalizio di Santa Caterina in Galleria Sabauda e con l'Adorazione delle Clarisse di Wrea, proprio del 1519. Del dipinto si conosce un'altra versione in collezione Cambò a Barcellona (AA.VV., 1991). Lo studio della Di Macco è tutt'ora il più esaustivo rispetto alla produzione di Defendente Ferrari a Ciriè. L'opera venne già esposta nella mostra "Gotico e Rinascimento in Piemonte", a cura di V. Viale, svoltasi a Torino nel 1939. Tentando di ricostruire la storia del dipinto in oggetto va comunque segnalato che i Provana detenevano nella chiesa agostiniana, il patronato della Cappella della Natività di Maria "tota depicta" (Peruzzi, Visita Pastorale) e nella chiesa di San Giovanni vi era un altare dedicato a San Nicola da Tolentino, segnalato dal Peruzzi senza indicazione di patronato, mentre ai Provana era l'altare di San Pietro. entrambe le notizie non vengono più confermate dalle visite pastorali successive. Se il dipinto venne spostato in San Giovanni, dopo il 1802, anno della distruzione del convento agostiniano, non è dato da sapere nella relazione del Vescovo Franzoni del 1840
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100126633
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI libro di San Nicola da Tolentino - PRECEPTA PATRIS MEI SERVAVI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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