EUTERPE
DIPINTO,
1621 - ante 1631
Grammatica Antiveduto (1571 Ca./ 1626)
1571 ca./ 1626
Il dipinto, privo di cornice, rappresenta la musa Euterpe, con il capo ornato da corona di fiori, recante nelle mani strumenti musicali a fiato
- OGGETTO DIPINTO
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ATTRIBUZIONI
Grammatica Antiveduto (1571 Ca./ 1626)
- LOCALIZZAZIONE Reggia di Venaria Reale
- INDIRIZZO piazza della Repubblica, 4, Venaria Reale (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu realizzato, insieme a quello in pendant raffigurante Polimnia, dal pittore di origine senese Antiveduto Gramatica per un fregio composto da nove dipinti raffiguranti le "Muse" allestito in un'anticamera della residenza ducale torinese, nell'inventario del 1631 denominata "Camera delle Muse" (cfr. Andreina Griseri, Anna Maria Bava, Alberto Basso " La corte e le arti" in "Storia di Torino. 3. Dalla dominazione francese alla ricomposizione dello Stato (1536-1630)", Torino 1998 p. 335 n. 119). L'autore della commissione resta incerto, forse Carlo Emanuele I, sensibile alle novità caravaggesche fin dai primi anni del Seicento, o Vittorio Amedeo I, a cui era destinata la camera suddetta dopo il matrimonio con Cristina di Francia nel 1619. Antiveduto Gramatica o Grammatica, nato sul finire del 1570 o nel 1571, fu messo a bottega da Giovan Domenico Angelini detto il Perugino e nel periodo di maturità conobbe un gran successo presso illustri collezionisti dell'epoca come Scipione Borghese, Vincenzo Giustiniani e la stessa corte ducale torinese. Presente alla prima seduta dell'Accademia di San Luca fu nominato principe dell'Accademia nel 1624 ma dovette lasciare l'incarico ben presto, morendo poi il 13 aprile 1626 (cfr. voce compilata da R. Cannatà nel "Dizionario biografico degli Italiani", Roma, vol. 58 2002, pp. 402-409). La bibliografia rende noto che Antiveduto fu chiamato invano a Torino già nel 1621 (cfr. Rosanna Arena in G. Romano, a cura di, "Percorsi caravaggeschi tra Roma e Piemonte", Torino 1999, pp. 94-95; t. 16) e che esisteva un ciclo parallelo alla teoria delle muse del Gramatica nel castello del Valentino, abitato da Cristina di Francia. Michela di Macco rese note le opere superstiti di questa seconda serie raffiguranti Euterpe, Polimnia e Calliope, conservate nel circolo degli ufficiali di Torino (cfr. Michela Di Macco in "Studi e restauri per Moncalieri. Dipinti dalle Quadrerie Sabaude", catalogo della mostra, Moncalieri 1995, pp. 27-28; 32-35). Rosanna Arena riferì che le "due Muse provenienti dal Palazzo ducale hanno più vive reminescenze caravaggesche" mentre in quelle del Valentino, di poco più tarde, gli aspetti più grevi della realtà sembrano riscattati da una resa ricercata dei dettagli. Le due serie appartengono alla fase matura dell'attività del pittore che ... probabilmente non verrà mai a Torino". Nello studio di Papi si legge il dipinto in esame fu restaurato nel 1977 e riportato alla "sua forma rettangolare originale" (cfr. G. Papi, "Antiveduto Gramatica", Soncino 1995, pp. 119-120 nn. 67-68). Per confronti con altre opere del Gramatica in territorio piemontese, in origine numerose nella quadreria ducale, si rimanda al dipinto con Santa Cristina al castello di Moncalieri, al "Il suonatore di tiorba" e a "Le sante Prassede e Prudenziana" in Galleria Sabauda
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100117116
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0