SERVIZIO DA MESSA PORTATILE, insieme di Thierry, Marie (seconda metà sec. XIX)

SERVIZIO DA MESSA PORTATILE, post 1850 - ante 1885

Il servizio si compone di calice, patena, campanello, coppia di ampolle e vassoio in argento, parzialmente dorato, con analoghi motivi ornamentali e monogrammi

  • OGGETTO SERVIZIO DA MESSA PORTATILE
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione
    argento/ doratura
    argento/ cesellatura
    oro/ fusione
    oro/ cesellatura
    oro/ sbalzo
    oro/ punzonatura
  • ATTRIBUZIONI Thierry, Marie (notizie Dal 1853 Al 1885): orefice
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio, da quanto indicato nell'inventario del 1966, unico in cui sia citato, risulta essere un dono della principessa Maria Clotilde (Torino, 1843-Moncalieri, 1911), figlia primogenita di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, che sposò, per ragioni politico-diplomatiche, Gerolamo Napoleone Bonaparte (Trieste, 1822-Roma, 1891), nipote di Napoleone I e cugino dell'imperatore Napoleone III, nel 1859. Il fatto è confermato, oltre che dai punzoni che attestano la produzione francese, dal monogramma presente sui singoli componenti, con le iniziali J N, sormontate da corona reale, che alluderebbero al consorte della principessa sabuda. Gli elementi componenti presentano sia il punzone del marchio di garanzia, rappresentante una testa di Minerva entro ottagono irregolare, impiegato a Parigi e nei dipartimenti francesi per attestare la bontà del primo titolo dell'oro, sulla base della legge del 7 aprile 1838 (cfr. Ris-Paquot, Dictionnaire des poinçons, symboles, signes figuratives marques et monogrammes des orfèvres français et étrangers, Parigi, 1890, p. 256, n. 1151), che quello dell'argentiere, individuabile in Marie Thierry (notizie dal 1853 al 1885), figlio dell'orefice parigino Alexandre (notizie dal 1823 al 1853), cfr. E. Beuque-M. Frapsauce, Dictionnaire des poinçons de maitre-orfèvres français du XIVe sieècle à 1838, Parigi, 1982, p. 279, n. 2479; B. Berthod-É. Hardouin Fugier (a cura di), Dictionnaire des arts liturgiques XIXe-XXe siècle, Paris, 1996, pp. 425-426. Purtroppo, non è stato, invece, possibile riconoscere il monogramma, forse una lettera R, indicativo dell'ufficio locale competente. Le opere ad oggi note alla bibliografia francese del Thierry oscillano, ben rispecchiando il gusto eclettico che si afferma proprio a partire dalla metà del secolo, tra il recupero di forme barocche, come nel caso in esame, e le soluzioni neogotiche, come nel caso della pisside offerta da Carlo III di Monaco a Lourdes; un ostensorio è documentato a S. Étienne di Tours (1863), un calice e ampolline neogotiche sono datate al 1867 e un calice con la sua patena si conserva a Montmartre; nel 1878, pur poi rifiutando, fu ammesso all'Esposizione Universale di Parigi. Appare, pertanto, probabile che anche il servizio in esame si possa datare tra il sesto e il settimo decennio dell'Ottocento, periodo che corrispose al soggiorno parigino della principessa sabauda. Purtroppo non è stato possibile appurare le motivazioni della commissione da parte di Gerolamo Napoleone e le modalità con le quali sia venuto in possesso della principessa sabauda, forse come dono di nozze, o a seguito di lascito testamentario del principe che, nonostante fosse separato da Maria Clotilde, fu da lei assistito nell'ora della morte. Da un punto di vista stilistico, tuttavia, appare interessante rilevare che, sia la linea degli oggetti che, soprattutto, la loro decorazione, deriva, evidentemente, da modelli ormai consolidati, proposti dai principali orefici parigini sin dai primi decenni del XIX secolo; si veda, invece, per un confronto con esemplari coevi, ad attestare la larga fortuna incontrata da certi repertori, un servizio di vassoio e ampolline con i simboli dell'uva e delle canne sul coperchio del beccuccio e corpo ansato del tutto simili all'esemplare in esame, opera dell'orefice parigino Trioullier e Figli, datato al 1860 circa, e conservato a Lione presso il Musée Fourvière, oppure i motivi decorativi presenti su un calice, datato al 1823, realizzato dall'orefice F. J. Bertrand (notizie dal 1817 al 1838), conservato nella cattedrale di Moulins, cfr. B. Berthod-É. Hardouin Fugier (a cura di), Dictionnaire des arts liturgiques XIXe-XXe siècle, Paris, 1996, pp. 120-121, 433. Interessanti similitudini, per quanto attiene al calice, si possono riscontrare anche con un calice di Alexis Renaud (notizie dal 1831 al 1847), datato alla prima metà dell'Ottocento, conservato a Brienne-le-Chateau, con una pisside, di analoga provenienza, datata alla seconda metà del secolo, opera di Pierre Henry Favier (notizie dal 1846) e con un calice di Montieramey, lavoro di anonimo argentiere francese della prima metà dell'Ottocento, cfr. N. Hany-Longuespé-P. Pomez, Orfèvrerie religiouse. Futur Trésor des églises du Parc de la Forêt d'Orient (Aube), catalogo della mostra (Troyes, Musée Historique de Troyes et de la Champagne, 17 dicembre 1993-11 aprile 1994), Troyes, 1993, nn. 9, 11, 23. Ulteriori confronti si possono rintracciare nel decoro di un calice di Jean Loque, che ricostituì il Tesoro della cattedrale di Notre-Dame durante l'Impero, datato tra il 1798 e il 1809, ad attestare la presenza di prototipi di circa un cinquantennio precedenti, mentre una forte vicinanza, nella forma e decoro delle ampolline e del vassoio, che rimandano, nella linea mossa, e nel decoro entro cartelle mistilinee, a stilemi del secolo precedente, secondo una tipica cultura eclettica, [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108169-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 1997
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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