stauroteca, insieme - bottega milanese, bottega bizantina (fine/inizio, primo quarto secc. XII/ XIII, sec. XVII)

stauroteca, 1190 - 1204

Il reliquiario è realizzato in lamina d'argento sbalzata e cesellata, applicata e fissata mediante piccoli chiodi alla sottostante struttura lignea. Esso ha forma di ancona con evidente sapore architettonico. Su due piedi robusti, decorati ognuno da una testa di cherubo inquadrata da due grosse volute e raccordati ancora da una testa di cherubo di maggiori dimensioni, poggia la base dell'ancona, recante in teoria orizzontale gli stemmi delle otto famiglie alessandrine responsabili della custodia della reliquia e lo stemma della città nel mezzo. Alle estremità della teoria di stemmi sono due cherubini in argento gettato (i quali nascondono alla vista due stemmi per parte) recanti l'uno la croce e l'altro la colonna della flagellazione, sovrastati entrambi da due teste di cherubo di profilo, le quali fingono da raccordo tra la base ed il corpo centrale dell'anconetta. Questo è lateralmente delimitato da due pilastrini ornati da mazzi di frutti e terminanti con angeli cariatide ed è coronato da un frontoncino ad arco affiancato da due anforette contenenti rami fioriti. Un riquadro recante l'immagine di Dio Padre a sbalzo, sovrastato da una testa di cherubo su cui svetta una croce, interrompe il timpano nel mezzo,

  • OGGETTO stauroteca
  • MATERIA E TECNICA ottone/ niellatura
    argento/ sbalzo/ cesellatura/ incisione/ fusione
  • MISURE Altezza: 82
    Larghezza: 46
  • AMBITO CULTURALE Bottega Milanese Bottega Bizantina
  • LOCALIZZAZIONE Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lunga iscrizione incisa sul retro della teca argentea rammenta il dono della reliquia del Santo Legno alla città il 12 dicembre 1208 da parte di Opizio de Reversati ("instrumento Rogato per Bocconum Imperialis aule notarium"), avendola questi sottratta nel sacco di Costantinopoli (1204), la custodia affidata ad otto nobili famiglie alessandrine sorteggiate tra quelle dei quattro quartieri (Trotti, Pettenari, Calcamuggi, Ghilini, Palmi, Robutti, Squarciafichi e Colli), la realizzazione del presente reliquiario nel 1619 per iniziativa delle famiglie suddette ("ex instrumento recepto per Bucchenu et Ruffinum de Burgo Nottaris Insuper ANNO 1619"), la sostituzione della famiglia Arnuzzi ai Palmi (nessuno dei citati atti notarili è stato a tutt'oggi reperito). Nell'antica Cattedrale alessandrina, demolita per ordine del governo napoleonico nel 1803, il Santo Legno fu riposto, con altre reliquie, in una cappella denominata "della Vera Croce". Intorno al 1590 il vescovo Ottavio Paravicini si fece carico del restauro della cappella, che accolse una nuova ancona in legno scolpito e dorato, con una nicchia in cui vennero riposte le reliquie chiusa da nove chiavi (in seguito undici): una affidata al vescovo (e da questi a un suo fiduciario), un'altra al capitolo, sette a famiglie nobili alessandrine (parzialmente coincidenti con le otto famiglie che dal 1208 avevano l'incarico della custodia della Vera Croce). Nel 1639 il vescovo Erasmo Paravicini legò cento ducatoni per lavori di adattamento all'altare delle reliquie. Nel decennio successivo si ebbe però una nuova sistemazione: nell'occasione della riedificazione interna della cappella della Madonna della Salve (1645-1649), a capo della navata sinistra entrando, essa venne sopraelevata per ricavarvi una galleria destinata ad accogliere l'arca lignea con le reliquie. Nella nuova Cattedrale, riedificata tra il 1807 e il 1810 ad opera di L. Valizzone sui resti dell'antica chiesa di San Marco, il Santo Legnò trovò posto ancora nella cappella dedicata alla Vergine della Salve, ubicata però al fondo della navata destra (G. Ghilini, Annali di Alessandria, ovvero le cose accadute in essa città, nel suo e circonvicino territorio dall'anno dell'origine sua sino al MDCLIX, Milano,1666); (G. A. Chenna, Del Vescovato, De'Vescovi e delle Chiese della Città e Diocesi d'Alessandria, II, Alessandria, 1786, pp. 39-44); (F. Ansaldi, Notizie Storiche del Miracoloso Simulacro della B. V. della Salve venerata nella Cattedrale di Alessandria, Alessandria, 1843, pp. 18 e 21); (G. B. Rossi, Cenni storici critici illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione ai presenti restauri, Alessandria, 1877, pp. 11 e 34; L. Burgonzio, Le notizie istoriche in Onore di Maria Santissima della Salve, Alessandria, 1738). Puntuale conferma delle notizie desunte dalle fonti bibliografiche si ricava dalle Visite Pastorali dal 1565 al 1760. Visita del vescovo G. Gallarati (1565): breve cenno alla cappella della Vera Croce di iuspatronato della famiglia dal Pozzo; visita di G. Confalonieri, delegato del vescovo O. Paravicini (1593-1594): notizia dello scrigno ligneo con decorazioni in oro contenente la reliquia della Vera Croce, la reliquia della Spina e altre reliquie di santi collocato "in Altari quod verae Crucis appellant" e chiuso con nove chiavi (f. 5v); visita del vicario generale Lanzavecchia, delegato del vescovo E. Paravicini (1627): presso l'altare della Santa Croce si trovano due mappe, un palio di seta rossa, due candelabri di ottone, tre lampadari. Alcune disposizioni: si provveda la tabella "secretorum", si costruisca un gradino dietro l'altare, si ripuliscano i candelabri, si restauri la pietra consacrata (FF. 3r e v); visita del vescovo C. O. Guasco (1695): notizia dell'altare di San Francesco Saverio in antico dedicato alla reliquia della Croce, poi traslata in luogo più adatto (f. 74r). Descrizione della reliquia, consistente in due legni in forma di croce, in "arca decentissime ex argento conflata", inquadrata da quattro medaglioni in ottone con scritte in greco, conservata "in loco extructo". Bibliografia: (Inventaro de Mobili, utensilj, e vasi sacri spettanti a questo rev.mo Capitolo della vattedrale rinovato (...) per ordinato capitolare delli 17 genajo 18sedici, Archivio del Capitolo della Cattedrale-Alessandria, 1816); (Inventario spettante al Rev.mo Capitolo, ed opere pie della Chiesa Cattedrale- Archivio del Capitolo della Cattedrale-Alessandria, 1828, p. 8 n. d'inv. 9); (Inventario delle Suppellettili spettanti al Rev.mo Capitolo della Chiesa Cattedrale d'Alessandria Fatto (...) li 15 Luglio 1840, Archivio del Capitolo della Cattedrale-Alessandria, 1840 p. 42 n. d'inv. 10). (Continua nel campo OSSERVAZIONI)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100107738-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul retro - Anno 1208 indictione XI die dominica XI decembri fuit hoc SSm uere/ CRUCIS D.N.I.C. lignum donatum a D. opitio de reuersatis Communi/ CIVITATIS Alexandrie seu D. Alberto fontanae tunc praetori, nomine/ Dicti communis recepti cum pactis Conditionibus de quibus in instrumento/ Rogato per Bocconum Imperialis aule notarium ad quod (segno del sigillo)/ Eodem pariter anno et die fuerunt a D. pretore et Communi Alex cu/ Consensu di Dni Donatoris electe Quatuor Familie ex Antiquis et/ Nobilib CIVITATIS pro quolibet Quarterio, ex quibus due pro Singulo/ Per sortes extracte Fuere, sors enim obtigit Familijs De Trottis, Pectenarijs/ Calcamugijs, de Ghilijnis Palmis Robuttis Squarciaficis, et de Collis/ Quor omnium Cure et Custodie, nec non, et di Dni praetoris/ pro Tempore d.m SS.m Xpi CRUCIS LIGNUM Concessum et mandatum/ Fuit, ut ex instrumento recepto per Bucchenu, et Ruffinum de Burgo/ Nottaris Insuper ANNO 1619 Sumptibus suprascriptar familiarum/ AD hanc forma et Decus restitutum fuit, Cum/Qu - corsivo - a incisione - latino
  • STEMMI sulla base dell'ancona - familiare - Stemma - Colli - Scudo ovale crociato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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