Madonna con Bambino

dipinto, post 1375 - ante 1380

Dipinto a fondo oro punzonato a piccole stelline, raffigurante la Madonna con il Bambino che succhia il latte

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 94 cm
    Larghezza: 64 cm
  • ATTRIBUZIONI Agocchiari Barnaba Detto Barnaba Da Modena (1328-1330/ Ca. 1386)
  • LOCALIZZAZIONE Alba (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme con le Madonne del latte della chiesa di San Matteo a Tortona, del Museo nazionale di San Matteo di Pisa, della chiesa dei SS. Cosma e Damiano a Genova e alla tavola di analogo soggetto della chiesa di San Giovanni, anch’essa ad Alba, il dipinto di collezione Bergui forma quella che è stata definita la “serie più stereotipata delle Madonne” di Barnaba da Modena (F.R. Pesenti, “Barnabas de Mutina pinxit in Janua”: i polittici di Murcia, in Bollettino d’arte, I, 1968, pp. 22-27, in particolare p. 23). In esse si risconta una “ripetizione quasi puntuale di una formula che nelle singole opere si diversifica attraverso minime e pur sensibili variazioni”, che dimostra “il successo riscosso dai prototipi e le abitudini della bottega” del maestro emiliano (E. Castelnuovo, in Dizionario Biografico degli Italiani, v. 6, 1964, ad vocem). L’opera oggetto di schedatura fu pubblicata per la prima volta da Vittorio Viale, che la volle per la mostra Gotico e Rinascimento di Torino del 1939, quando si trovava già in collezione Bergui, una raccolta formatasi nel corso dell’Ottocento soprattutto con opere provenienti dalle chiese locali (B. Ciliento in Macrino d'Alba protagonista del Rinascimento piemontese, catalogo della mostra (Alba 2001), a cura di G. Romano, scheda 23, p. 70). Il confronto all’interno del nucleo delle Madonne del latte delineato sopra rivela la stretta prossimità dell’opera di collezione privata albese con la più nota tavola conservata nella stessa cittadina, che presenta però formato centinato con decoro ad archetti, nelle cui riserve sono ospitate teste di angeli che reggono un drappo fondo oro, dalla lavorazione più ricca. Il capo del Bambino inoltre appare più eretto e naturale, così come le mani della Madre più rilassate, ma identiche sono impostazione della composizione e il trattamento plissettato del manto a finta agemina. Se l’opera firmata e datata 1377 oggi in San Giovanni proviene dalla demolita chiesa di San Francesco, si rivela molto suggestiva e plausibile l’ipotesi che la tavola Bergui possa essere stata eseguita a ridosso di quella data per la chiesa di San Domenico (E. Brezzi Rossetti, Tra Piemonte e Liguria, in Primitivi Piemontesi nei musei di Torino, Torino 1996, p. 21), e le due pale quasi si rispecchiassero sugli altari delle chiese dei due ordini mendicanti presenti ad Alba nel XIV secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100106897
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI sul retro, etichetta della mostra di Torino 1939 - 00085 - numeri arabi/ numeri romani -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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