Madonna con Gesù Bambino, Sant'Antonio da Padova e Santa Elisabetta regina del Portogallo

dipinto,

Raffgigura in alto la Madonna con Gesù Bambino; in primo piano Sant'Antonio da Padova e Santa Elisabetta regina del Portogallo a cui appare un angelo che le porge una croce. Cornice centinata in legno modanato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Sacchetti Giovanni Francesco (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I santi raffigurati nella tela appartengono all'ordine francescnao: S. Antonio da Padova (identificato dal ramo di gigli che gli porge il Bambino), e S. Elisabetta del Portogallo (per gli attributi della corona poggiata a terra e l'abito di terziaria francescana). Questam, nipote di S. Elisabetta di Ungheria e moglie di Dionigi re del Portogallo, rimasta vedova diventa terziaria francescana, dedicando la propria vita al soccorso di poveri e ammalati; muore il 4 luglio 1336; è canonizzata il 25 maggio 1625 (Bibliotheca Sanctorum, vol. IV, Roma 1964, pp. 1096-1099). La prima citazione documentaria dell'opera risale al card. Beggiamo che nel 1671 durante la visita pastorale scrive: "Pulchra icona cum imaginibus B.M.V. et S. Antoni de Padua et Elisabeth. Licit in eo...sores humilitatis...picta a d. Confraternitate" (f. 68). Non è citata nella visita Roero del 1750; il Rorengo di Rorà nel 1774 menziona una "decenti icona" (f. 198 v.) e pure il Franzoni nel 1837 (f. 112). Per la Confraternita delle Umiliate, che non compare più in nessuna delle visite successive al 1671, si veda la scheda precedente. Ma il referente più plausibile per la nostra opera pare essere, F. Sacchetti, attivo negli anni'70 a Chieri, ove dipinge nella cappella Balbo, in Duomo, il Cristo nell'Orto degli Ulivi, datato al 1672-1675. (M. Di Macco, cit. p. 222, tav. 58). Infatti un confronto fra le due opere evidenze una medesima definizione dei volti, si consideri ad esempio quello della Santa e l'apostolo addormentato in primo piano: la stessa conduzione nervosa e sottile delle mani eleganti, e I'"attenzione minuta per gli oggetti preziosi "(M. Di Macco, scheda 229, in Diana Trionfatrice, cat. a cura di Mi Di Macco e G. Romano, Torino, 1989, pp.203,204). La presenza dei Santi francescani ed il significato simbolico che questi, in particolare, rivestono, rende plausibile indicare come committente dell'opera la confraternita delle umiliate, la cui origine è legata al francescanesimo, per distaccarsene poi man mano, alla ricerca sempre più rigorosa di ideali di povertà. La stessa predilezione di Cristina di Francia per le umiliate (v. scheda precedente),spiegherebbe l'assoluto aggiornamento del gusto alla politica di apertura centro italiana sollecitato da Carlo Emanuele II (M. Di Macco, Quadreria di palazzo e pittura di corte. Le scelte ducali dal 1630 al 1684, in "Figure del Barocco in PIemonte, a cura di G. Romano, Torino 1988, p.58,tav.43, p.222, 58; Idem, La pittura del Seicento nel Piemonte Sabaudo, in "La pittura in Italia, Il Seicento", Milano 1989, pp. 50-76)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055843
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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