altare, opera isolata - bottega piemontese (terzo quarto sec. XVIII)
altare,
post 1753 - ante 1774
Altare con mensa a parallelepipedo; ancona definita da due lesene marmorizzate terminanti con capitello fogliaceo. Timpano triangolare
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
Marmo
MURATURA
Stucco
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MISURE
Profondità: 220
Altezza: 800
Larghezza: 305
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel preventivo stilato dall'ing. Casasopra il 14 agosto 1751 la cappella dei Villa non è ancora menzionata (Archivio Comunale di Andezeno, cartella Culto, Calcolo per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di Andezeno, f. 37), per quanto fin dal 1749 Giovanni villa si occupò della costruzione della nuova chiesa (Mlarzano 1964,p.21). Fin dall'anno in cui iniziano i lavori, il 1753, era stato chiesto dai Villa "prima che sia dato inizio alla nuova fabbrica" al Consiglio Comunale "mediante l'offerta che le fanno d'indennizzare la presente Comunità d'ogni spesa fatta e da farsi nella costruzione della medesima..." (Marzano 1964,p.43).L'anno seguente l'avv. G. Domenico Villa istituisce la cappellania laicale presso l'altare dedicato all'Addolorata, S. Anna, S. Domenico,Giacomo, Giovanni ed Antonio nella cappella che si dice "già in parte costruita e formata nella chiesa parrocchiale principiata l'anno scorso e che si fabrica ed esistente detta cappella a parte destra subito entrata la porta grande di detta chiesa e tra essa porta grande e la cappella della Madonna del Rosario. Per la dotte di detta cappella laicale e per la celebrazione di detta messa quotidiana perpetua ha, detto signor avvocato Villa, assignato, ceduto e rimesso come per il presente pubblico Istromento assigna, cede e rimette un capitale Tasso denominato di S. Andrea di L. 10.000 col suo annuo reddito di lire 375 dovute dalla città di Chieri..." (Notaio Gioacchino Del Piano, Marzano, 1964, p.43,44). Tre anni dopo, nel 1757, il consiglio comunale ratificherà l'appartenenza della cappella ai Villa riconoscendo ufficialmente il ruolo svolto da due fratelli nell'edificazione della chiesa (Ast, Insinuazioni, v. 20, Andezeno, f.112, copiato dalla Marzano. A questo proposito si veda la scheda relativa all'altar maggiore). L'8 Dicembre 1765, giorno dell'Immacolata, la cappella viene aperta al culto. Il suo aspetto e descritto alcuni anni dopo dal Rorengo di Rorà nel corso della sua visita pastorale "Terzium altare latere cornu epistolae est sub titulo B.M. Virginis dolorum proprium D.D. fratrum Johannis et Dominici Villa S.U. Doctor quorum communi (...)us expensis superrime erectu fuit ex marmore eleganti forma, speciosisque sacris ornamentís instructum marmoreis cancellis perfectam cum aliis lateralium altarium sacellis simetria conficientibus septum, cum pavimentis eiusdem sacelli marmoreis tabulis strato". Il vescovo nota come sia l'unico altare della chiesa costruito in marmo, ma anche lo sforzo di adeguamento all'aspetto generale della chiesa per mantenere l'omogeneità dell'architettura. (Visita del 1774, f. 191,191v.). Il luogo era dotato anche di un armadio in sacrestia per riporre i paramenti in dotazione dell'altare, un sepolcro e due panche davanti, che oggi purtroppo mancano (ibidem f.194). Ancora nel 1837 Mons. Franzoni è colpito dall'eleganza della cappella "ex marmore eleganti formam extructum speciosisque ornamentis et icone provisum. Illud integre conservatum est...''(Visita Pastorale del 1837, f. 109). Per quanto nello stesso anno F. Vitrotto sia incaricato dal Corlune di formare le formelle di ferro saccate (sic) dalle balaustre laterali (Archivio Comunale di Andezeno, cartella culto fase.5); l'altare si pone nella volontà dei patroni come il Golgota, luogo della Passione, morte e resurrezione di Cristo, indicati figurativamente dalla Adorazione della croce,vuota, segno della Resurrezione imminente, come pure dalla Sindone, collocata come paliotto,ove il lenzuolo in cui il corpo di Cristo è avvolto e segno tangibile della Resurrezione avvenuta. L'allusione simbolica è completata dalla reliquia della vera croce, posta nel tabernacolo (ora collocata nella cappella della Sindone)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055775
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0