Altare costituito da una mensa in laterizio e paliotto in legno dipinto a finto marmo, come le lesene laterali. Frontone triangolare

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA GESSO
    MURATURA
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1762 l'altare era ancora da destinarsi (Andezeno, Archivio Comunale, cartella Culto, Legato Ormea). Nel 1774 era dedicato a S. Caterina: "Altare primum laterale in cornu Evangelii S.ae Caterinae Virginis mart. Dicatum lateritium et parieti adherens, ornamentis sufficienter instructum, cum appensa eleganti tabella iconis adhuc locum tenente". Non viene specificato di chi sia il patronato della cappella che si presenta comunque molto ben dotata. Qui il Rorengo stabilisce abbia sede la Confraternita della Dottrina cristiana recentemente costituita "Decret ut aequens humori ad Ecclesiae confratur sodalitium Doctrina" (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Rorengo di Rorà, 1774, ff. 216 v -217, 195). L'altare non è però completato come appare nella relazione se ancora vent'anni più tardi il prevosto teol. Pavesio deve farlo ricostruire come egli stesso esplicita nella supplica inoltrata all'allora Arcivescovo di Torino Mons. Broglia (L. Marzano, La storia della chiesa parrocchiale di Andezeno, s.d. ma 1923, p. 45), l'anno 1805: "aver fatto erigere e marmoreggiare un altare di legno a proprie spese di altezza di trabucchi quattro circa e larghezza trabucchi uno giusta il disegno, che in piccolo ha qui unito con Ancona sotto il titolo dell'Angelo Custode, si S. Francesco di Sales protettore della Compagnia della Dottrina Cristiana e di Santa Caterina Vergine e Martire, protettrice delle figlie...". Colla dedicazione a S. Caterina e di materiale ligneo è ricordato ancora dal Franzoni nel 1837 (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Franzoni, 1837, f. 108) e dal prevosto Borala nel 1932 (Torino, Archivio Curia Vescovile, Relazione (1932), vol. 8.2.48, f. 3). E' questo il modello a cui si fa riferimento per la ricostruzione ottocentesca di ben altri tre altari: San Luigi Gonzaga, San Giuseppe e del Sacro Cuore (i primi due documentati entro il primo decennio del secolo). Eccetto l'altare di San Luigi, questi riarredi avvengono mantenendo l'ancona preesistente ed adeguandosi alla struttura preesistente in laterizio addossata alla parete, per esplicita volontà ecclesiastica. Vengono dunque a mancare le ricche committenze private e delle Confraternite che avevano man mano adeguato la decorazione degli ambienti ecclesiali al gusto della corte torinese con opere di scelta qualità e di grande prestigio formale
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055730
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE