Beneficenza

decorazione plastica, 1840 - 1852

Le pareti del presbiterio sono arricchite, nella zona sottostante il cornicione, da due medaglioni ovali e due rettangolari decorati da figure in stucco. Il medaglione è rilegato superiormente alla parete da un volto di cherubino alato con festone di fiori e nastro annodato; inferiormente da foglie lanceolate e nastro. La scena raffigura la Beneficenza, simbolicamente impersonata dalla figura femminile rivolta ai pellegrini, posti a raccogliere i frutti che sgorgano dalla cornucopia retta dalla figura femminile

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MISURE Diametro: 120
  • ATTRIBUZIONI Argenti Giuseppe (1810/ 1876)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale Maggiore della Carità, USL 51
  • INDIRIZZO Corso Mazzini, 18, Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sala riunioni, già chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo. Il soggetto di questo medaglione completa, anche concettualmente, l'apparato decorativo della chiesa, edificata nel 1790 da Stefano Ignazio Melchioni. L'edificio, ora non più officiato, venne sostituito dopo il 1912 da un altro più ampio e più luminoso, collocato sul lato sud del corpo antonelliano. La decorazione plastica, che si estende anche sulla volta e sopra le arcate cieche delle pareti dell'aula rettangolare, si intensifica nel presbiterio dove sono collocati i riquadri modellati. La raffigurazione della Beneficenza riprende gli obbiettivi istituzionali del Pio Ente, che in antico aveva accolto ed offerto ospitalità ai pellegrini e che ancora nel secolo XX assegnava parte delle proprie rendite alla cura degli Esposti. Puntualmente accanto alla Beneficenza, che elargisce i propri doni da una cornucopia, sono raffigurati il pellegrino con cappello, bordone e conchiglia di S. Giacomo, e il putto ignudo, simbolo dell'infanzia abbandonata. Lo stesso tema è presente in altre sculture dell'Ospedale: nella statua collocata sul lato ovest del cortile d'onore realizzata dall'Argenti e nel monumento funebre di padre Saverio Albera, che i novaresi eressero con pubblica sottoscrizione nella seconda metà dell'800, anch'esso scolpito nel marmo dall'Argenti. Anche per questo medaglione la morbidezza del modellato e la rigidità della composizione, inseriti entro la cornice circolare, con la quale non instaura nessun rapporto formale, rimandano alle opere di Giuseppe Argenti, artista molto attivo in città nel corso del secolo XIX, fino al 1878. Altre osservazioni possono supportare l'attribuzione: l'Argenti, cui si deve anche l'intero progetto decorativo del cortile, realizzato a partire dal 1852, era in rapporto diretto con Giovanni Antonio Melchioni. Era stato infatti contattato dall'ingegnere per realizzare le statue in pietra arenaria durante i lavori di ampiamento dell'Ente, costantemente seguiti prima da Stefano Ignazio Melchioni e poi dal figlio Giovanni. Inoltre l'Argenti era l'artista più noto e attivo in città e le sue opere ornavano già la Barriera Albertina, i Portici nuovi dei Mercanti decorati fra il 1837 e il 1840. Abbastanza probabile è perciò collocare un intervento dell'Argenti all'interno dell'edificio sacro dell'Ospedale negli anni fra il 1840 e il 1852, quando cioè l'Ospedale venne interessato da grandiose opere di ampliamento condotte con notevoli mezzi economici e con necessità di prestigio e di decoro urbano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046617
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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