San Gaudenzio adora l'Eucarestia

dipinto, 1610 - 1610

Il dipinto rappresenta S. Gaudenzio inginocchiato in adorazione del SS. Sacramento posto su un altare, la cui ancona è data da una tela raffigurante la Madonna con il Bambino. Di lato all'altare è un angelo che porge la mitra a Gaudenzio. Sull'altro lato un angelo porge il pastorale. Dietro a S. Gaudenzio sono due sante, una identificabile con S. Lucia (con glio occhi su un piatto), l'altra con S. Liberata. Al di sopra due angiolini volanti reggono una tenda a copertura del quadro. In basso a sinistra sopra lo stemma le insegne pastorali

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 300
    Larghezza: 200
  • ATTRIBUZIONI Cane Carlo (notizie 1650)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non conosciamo con esattezza in quale altare della chiesa fosse ubicato il dipinto. Recentemente la Geddo (Geddo C., Un ignorato artista piemontese attivo tra cinquecento e seicento: Carlo Cane pittore da Trino, in Arte lombarda, 1988, pp. 119-132), in un lavoro dedicato alla ricostruzione dell'opera di Carlo Cane, prospetta l'ipotesi che lo stesso fosse collocato sull'altare di S. Liberata (il terzo a sinistra verso il presbiterio, attualmente coincidente con quello della Madonna di Loreto), già unito alla cappellania del Sacramento. La prima collocazione certa è quella segnalata in sacrestia dal Bianchini nel 1828, dove permane ancora nel 1878. (F. A. Bianchini, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, p. 98). Poi se ne perdono le tracce e solo recentemente fu ritrovato arrotolato nella sacrestia della basilica. Restaurato, attende ora una sistemazione più definitiva. Firmato e datato, il dipinto presenta ancora molti dubbi relativamente alla sua effettiva provenienza che lo stemma in basso a sinistra (ripetuto sulla nappa retta dall'angelo) farebbe presumere legato ad una donazione. Non è stato possibile identificare lo stemma e come tale ne ignoriamo il committente. La tela è probabilmente la prima delle opere eseguite a Novara dal pittore trinese, qui trasferito tra il 1607 e il 1609 e qui attivo anche in qualità di restauratore. La stessa denota inoltre l'evidente dipendenza dal Moncalvo, suo maestro e tra l'altro continuativamente a Novara tra il 1610 e il 1614. Sarà ancora da sottolineare come il dipinto in esame rappresenti insieme a quello del Moncalvo, collocato sul primo altare a destra, il più antico arrivo secentesco in S. Gaudenzio. Il dipinto è stato restaurato tra il 1988 e il 1989 a cura della restauratrice Gabriella Pignaris e sotto la direzione di Paolo Venturoli. Sono stati eseguiti la foderatura, il consolidamento della pellicola pittorica, integrazioni e verniciatura. Bibliografia: C. Dionisotti, Notizie biografiche dei vercellesi illustri, Biella 1862, p. 206; A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in piemonte dal XVI al XVIII secolo, v. I, torino 1963, p. 255
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046555
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso a destra - CAROLUS CANIS 1610 - lettere capitali -
  • STEMMI in basso a sinistra; sulla nappa ratta dall'angelo - Stemma - 2 - Scudo caricato di gigli
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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