Madonna Immacolata

dipinto, 1700 - 1710

Il dipinto raffigura la Madonna Immacolata, abito color bianco rossastro e manto blu, con una piccola corona tra i capelli e l'aureola di nove stelle puntiformi che scende sulle spalle; è su una nuvola, con lo scettro nella mano sinistra, le ginocchia lievemente piegate, con il piede sinistro sulla mezza luna, mentre schiaccia con quello destro la testa del serpente, vicino alla mela. Il colore sembra steso a tratti con pennellate corpose e a tratti con linee sottili

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto era conservato nella sacrestia della Chiesa (parr.) dei Santi Pietro e Paolo di Oleggio sino al 1971, anno in cui p. A. Mozzetti, M.S.C., parroco pro tempore, iniziò il sistematico recupero di varie opere dagli oratori oleggesi. ll dipinto qui analizzato venne restaurato nel 1972-73, come è indicato nella scritta posta sul telaio della tela, ad opera del restauratore novarese Severino Borotti (rif. oral. da p. A. Mozzetti, 1977). Venne poi esposto nei locali del Museo Religioso, al I piano, nell'Oratorio dell'ex confraternita del Corpus Domini. Non sono stati rintracciati documenti riguardanti la provenienza dell'opera. Dalle relazioni delle Visite pastorali condotte dai Vescovi di Novara dal 1595 sino ad oggi si rileva la mancanza di un altare o di una cappella dedicata all'Immacolata nella Chiesa parrocchiale oleggese, di conseguenza si ritiene di dover escludere la collocazione originaria del dipinto nella chiesa citata. (E' stato appurato che il dipinto morazzoniano dell'Immacolata, esposto sulla controfacciata della Chiesa oleggese di San Carlo dei padri cappuccini, crollata nel 1984 (cfr. C. Bertinotti/ F. Fiori, Immagini dell'Immacolata Concezione nei secoli XVII-XVIII in Oleggio, in "Cittadino Oleggese", Novara, 4/12/1982). Infatti anche nella descrizione dettagliata degli inventari preparati per la Visita Pastorale del Vescovo Morozzo del 1820, non è citato nè un altare, nè un dipinto dedicato all'Immacolata (Arch. Stor. Dioc. Novara, Atti di Visita, a. 1820, t. 382, f.60). E' da escludere poi la provenienza della tela dalla chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, demolita nel 1855 per permetterne l'ampliamento del sagrato della chiesa antonelliana dei Santi Pietro e Paolo (per le vicende della nuova chiesa parrocchiale si rimanda a: p. E. Lombardi, La parrocchiale di Oleggio nel suo centenario, Omegna, 1958) in quanto la pala dell'altare dedicato all'Immacolata qui esistente nel XVIII secolo risulta essere sostituita, in quanto troppo lacera e indecente, nel 1820, con una tela raffigurante Santa Apollonia (A.S.D.N., Atti di Visita, a. 1820, f. 27r). Nelle chiese del territorio esistono ancora numerose immagini dell'Immacolata ed in particolare si segnala la bella scultura settecentesca di legno dorato e policromo ora nella nicchia soprastante l'altare settentrionale della chiesa di S. Maria Annunciata, forse proveniente dalla chiesa di San Rocco dei Minori Riformati, Chiesa in parte demolita e ridotta in cappella del Seminario del vescovo Morozzo nel primo ventennio del XIX secolo (Arch. di Stato di Milano, Fondo amm. Religione, p.m., c. 2484, vendita beni; Arch. stor. Parr. Oleggio, f. 10). Nella Chiesa di San Rocco venne istituita una cappella dedicata all'Immacolata nel 1748, in occasione del rinnovo dell'altare già dedicato a San Rocco, "ad opera dell'ing. Giuseppe Temporale di Milano" (C. Albera, Oratori e Confraternite, in "Oleggio memorie", Novara, 1924, p. 90). L'esistenza della statua non escluderebbe l'eventuale esistenza di un dipinto con la stessa dedicazione. Potrebbe essere ipotizzata la provenienza dell'opera dall'ex monastero delle monache di Sant'Agostino dedicato all'Immacolata concezione. Tale monastero venne unito al monastero delle monache di Santa Chiara col decreto del 12 febbraio 1785 di Mons. Balbis Bertone. Le due comunità religiose vennero riunite sotto il nome di Monastero della Beata V. Immacolata e di S. Chiara (Oleggio memorie, op. cit. p. 103). Manca la descrizione della chiesa citata; ma nella Giunta al Museo novarese L. A. Cotta annota che nella Chiesa di San Giuseppe vi è il Panza, e in quella dei Minori riformati "Andrea Lanzano, Carlo Vimercato, Giuseppe Montalto, Federico Panza, Giuseppe Panfilo e Federico Bianco" (A.S.D.N., Fondo Frasconi, XI/II, L.A. Cotta, Giunta al Museo novarese). L'opera analizzata, di alta qualità, presenta alcuni caratteri stilistici che rimandano ai maestri lombardi della seconda metà del XVIII secolo, aggiornati al gusto di primo settecento con il superamento del manierismo, portato quindi verso forme aperte alla nuova stagione settecentesca. Lo scorcio del volto della Vergine del dipinto del Museo Religioso rimanda a quello dell'angelo che regge il libro del "Cristo in gloria", San Vincenzo Ferreri e santi dell'Ordine domenicano" di Federico Panza, dal 1966 in deposito al San Vito al Pasquirolo di Milano (M. Bona Castellotti, scheda e fig.a p. 126, in "Brera dispersa", Milano, 1984, p. 126). L'attribuzione al Panza o alla sua cerchia, della tela dell'Immacolata potrebbe trovare conferma nella segnalazione del Cotta. E' da escludere comunque l'attribuzione al Cuzzio avanzata dal restauratore S. Borotti nel 1973 e trascritta sul telaio del dipinto, in base ai recenti studi (per Cuzzio cfr.: F. Fiori, Cuzzio, tavola fuori testo, in "Novarien", Novara, 1983). (Continua al campo OSSERVAZIONI)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042570
  • NUMERO D'INVENTARIO 283
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul telaio - RESTAURO BOROTTI/ GIUGNO 1973/ IMMACOLATA/ CUZIO - lettere capitali - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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