cattedra, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XVII)
cattedra,
1600 - 1649
Nella parte superiore un cornicione modanato aggettante è sostenuto da mensole a volute di foglie d'acanto alternate a motivi di forma di ghianda rovesciata. La cornice sottostante presenta un motivo speculare a girali vegetali e, ai lati, due cherubini. Nella parte centrale, lateralmente al sedile, due figure a guisa di cariatide recano sul capo canestri di frutti vari, mele, melograni, nespole e foglie e sono sostenute da grosse volute di foglie d'acanto. Le stesse foglie, disposte di profilo, vanno a far parte del sostegno del bracciolo. Il fondale è liscio con leggera modanatura che delinea i due pannelli rettangolari
- OGGETTO cattedra
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MISURE
Profondità: 56
Altezza: 238
Larghezza: 145.3
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la testimonianza orale dell'attuale parroco don Servetti, in data 10 giugno 1987, la cattedra si trovava nel coro della chiesa di Santa Caterina insieme ad alcuni stalli, diversi da questa per tipologia. E' difficile tentare riscontri stilistici con modelli monregalesi conosciuti di tipo tardomanieristico (vedasi il pulpito della Chiesa cattedrale di Mondovì, cfr. P. Dardanello, in Valli monregalesi: arte, società, devozioni, 1985, pp. 63-64; o il leggio provenienti dalla chiesa di San Maurizio di Pradeboni ora al Museo Ghisleri del Santuario di Vicoforte. Nelle figure, la qualità dell'ornato ci rimanda ad un filone di intaglio più rozzo, a volte deforme, che va, nel monregalese, tra'500 e'600, dal tabernacolo della parrocchiale dell'Assunta a Montaldo (P. Dardanello, 1985, p. 61), come al pulpito smembrato della chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo di Vicoforte Fiammenga o ancora al pulpito smembrato della chiesa dei SS. Andrea ed Evasio a Mondovì Carassone. Il disegno e il tipo di decorazione sono cinquecenteschi. La tipologia delle cariatidi in particolare ci rimanda al nobile esempio dell'altare del Rosario nella Chiesa di Santa Croce a Bosco Marengo (C. Scolari in Pio V e Santa Croce di Bosco, aspetti di una committenza papale, 1985, p. 73 e segg.) datato fine XVI-inizio XVII, o al basamento di leggio nell'archivio della Cattedrale di Asti, datato 1572 (cfr. N. Gabrielli, Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli, Torino, 1977, p. 109). Il motivo delle grosse volute di foglie d'acanto che formano il sostegno del bracciolo lo ritroviamo in opere più tarde, come ad esempio negli stalli del coro della Chiesa di San Secondo ad Asti (cfr. A. Midana, L'arte del legno in Piemonte nel Sei e Settecento, Italia Ars, Torino, s.d., p. 207; N. Gabrielli, cit., 1977, p. 174) oppure, in zona, nel coro della chiesa parrocchiale dei SS. Giovanni ed Evasio a Mondovì Carassone. La cattedra è stata restaurata in data imprecisata, senza autorizzazione: sono state sostituite le mani di entrambe le cariatidi, è stato applicato un listello nella parte superiore del fondale in corrispondenza di una fenditura longitudinale. Il sedile, che prima era ribaltabile, è stato fissato con viti a vista
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042417
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0