reliquiario a tabella,

La struttura dei due reliquiari è costituita da tre tavolette di legno dipinto di nero: una rettangolare disposta in orizzontale a fornire la base di appoggio; due profilate lungo i bordi, disposte in verticale a definire le sagome sinuose, rispettivamente del piedistallo e della mostra. Sul verso, tra base e fusto, è avviata e inchiodata una barra metallica di sostegno. La teca applicata al centro della mostra, ora parzialmente mancante in uno dei due reliquiari, è una scatola lignea chiusa sul fronte da una lastra di vetro. Nelle fasce piane tra le cornicette modanate in legno che seguono i profili del reliquiario, sono applicate lastrine in argento sbalzato con pendagli di frutta, girali vegetali, cartelle ornamentali e un cherubino nel fastigio. Le reliquie trovano collocazione all'interno della teca in un'elaborata cornice in cartoncino traforato e dipinto, formata da un ovale fiorito sormontato da corona, che poggia su di una cartella con conchiglia dalla quale si dipartono elaborati girali vegetali

  • OGGETTO reliquiario a tabella
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'inventario dei mobili spettanti alla fabrica della parrocchiale di Villanova compilato il 17 marzo 1812, segnala: "reliquiari d'ebano con guarnitura d'argento n.7" (Mazzo Inventario qrstuvz, Inventario dei mobili spettanti alla fabrica della parrocchiale di Villanova, 17 Marzo 1812). Negli inventari degli arredi della parrocchiale di Santa Caterina del XVII e del XVIII secolo rintracciati nell'Archivio parrocchiale e nell'Archivio della Curia Vescovile della Diocesi di Mondovì, non sono mai descritti reliquiari di questo genere. Nella Visita Pastorale di Monsignor Ghilardi (1844-1846) sono nuovamente ricordati reliquiari in ebano e argento: "Sunt in hac Ecclesia Reliquiae S. Evaristi, SS. Felicis et Felicissimi; duae epistolae, quarum una est S. Francisci Salesii, altera S. Ignatii; hae Reliquiae in distinctis Thecis ex Ebano cum argenteis ornamenteis, sunt clausae et sigillo sunt munitae. Duo sunt Reliquiaria ex ebano et argenteis ornamentis instructa, quae plures continent Reliquias sigillo carentes; nihilo minus publicae exponuntur Venerationi in solemnitatibus quia sumptae ex Ecclesia propria Congrgationis Missionis, in qua venerationi exponebantur" (Visita Pastorale di monsignor Ghilardi, 1844-1846, Ecclesia parochialis Loci Villanovae, cc. 2-3). Giacomo Tonelli, parroco di Santa Caterina, scrive nel 1886: "Vi sono molte reliquie, cioè di S. Evaristo, di S. Felice, di S. Felicissimo, Lettera di S. Francesco di Sales, Letterta di S. Ignazio. Queste 5 reliquie si conservano rinchiuse nelle rispettive teche d'argento e col loro bollo. Altri due reliquiari anche d'ebano con guarnitura d'argento, ma senza bollo contengono varie altre reliquie, le quali si espongono alla pubblica venerazione nelle maggiori solennità perchè avute dalla Chiesa della Congregazione della Missione di Mondovì ove pure si esponevano" (Mazzo Villanova P, Relazione della parrocchia di S. a Cattarina V.e e M.e Comune di Villanova retta da me Giacomo Tonelli di questo luogo (...)terminata in xbre 1886, cc 7-8.). Attualmente sono conservate nella canonica della chiesa parrocchiale di Santa Caterina tre coppie di reliquiari in legno dipinto di nero ad imitazione dell'ebano, con applicazioni in lamina d'argento, che potrebbero essere identificati con quelli sopra descritti. Ma le indicazioni di monsignor Ghilardi e del parroco Tonelli sui reliquiari provenienti dalla chiesa della Missione di Mondovì parrebbero riferirsi a soli quattro reliquiari di questo tipo. Inoltre tutti i sigilli dei sei reliquiari conservati in Santa Caterina sono stati manomessi e il loro contenuto di reliquie sostituito o cambiato di posto. L'iscrizione sulla base che attribuisce questa coppia di reliquiari a una compagnia dell'Immacolata Concezione, non può essere supportata, al momento, da altri documenti, causa la dispersione degli archivi della chiesa dei Gesuiti di San Francesco Saverio, poi dei Padri della Missione. Come altri oggetti ancora oggi conservati nelle chiese di Villanova, i due reliquiari seicenteschi furono acquisiti dalla parrocchiale di Santa Caterina in seguito, o alle soppressioni degli ordini religiosi (i gesuiti vennero privati della chiesa e del collegio di Mondovì nel 1773), o alle più tarde spoliazioni del periodo napoleonico, quando quasi tutto l'arredo della chiesa dei gesuiti di Mondovì andò disperso. Non essendo stata reperita docuementazione anteriore al XIX secolo, resta difficile individuare termini di riferimento precisi per la fabbricazione, in specie per oggetti, come questi, probabilmente appartenuti all'ordine religioso dei gesuiti. Lavori di questo genere, che utilizzano l'accostamento di legno di colore nero con argento o altri materiali preziosi, ebbero ampia diffusione in area borromaica già a partire dalla fine del Cinquecento (AA.VV., Inventario Trinese, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 102-103, scheda n. 14 di G. Romano) per continuare ad essere prodotti per tutto il secolo XVII. Piuttosto che ai preziosi esempi milanesi di inizio secolo (AA.VV., Santa Maria della Passione e il Conservatorio Giuseppe Verdi, Milano 1981), questi due reliquiari di Villanova possono meglio essere confrontati con una serie di tre cartegloria databili alla seconda metà del XVII secolo, conservate nella sacrestia della chiesa di Santa Maria di Loreto a Tortona. Si segnala inoltre la serie di quattro reliquiari conservati in zona al Museo Ghisleri del Santuario di Vicoforte, più per le analoghe vicende ottocentesche che per riferimenti stilistici diretti
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042404
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nell'ovale al centro del piedistallo - SODA/ LITATIS/ IMACULATE/ C.B.M./ V - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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