tabernacolo murale, opera isolata - bottega piemontese (secondo quarto sec. XVI)

tabernacolo murale

Il tabernacolo marmoreo murato nella parete è costituito da una cornice rettangolare, sulla cui fascia centrale è iscritto un versetto del salmo 110 (111). Due appendici dal profilo curvilineo definite da girali, sono poste sopra e sotto la cornice rettangolare. In quella superiore sono scolpiti la data, l'arma e il motto del donatore. In quella inferiore, un elemento vegetale e l'iscrizione dedicatoria con il nome del donatore. I caratteri della data e le lettere del motto sono dipinte in colore giallo oro; l'arma in giallo oro e verde. Tracce di colore nero si ritrovano nelle lettere delle iscrizioni. L'anta in legno intagliato, con serratura metallica, che consente l'accesso alla piccola nicchia retrostante ricavata nella parete, è scompartita in un riquadro centrale a forma di rombo contornato da quattro angolari triangolari ornati con motivi decorativi vegetali

  • OGGETTO tabernacolo murale
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'espilicito significato eucaristico del versetto del salmo 110 (111) scolpito sulla fascia rettangolare non lascia dubbi circa la destinazione d'uso assegnata in origine a questo tabernacolo: luogo di conservazione del sacramento dell'eucarestia. L'iscrizione, i caratteri e la qualifica di "Phisicus" sono indizi di una committenza colta, mentre l'uso sobrio degli elementi decorativi, limitati all'essenziale, caratterizza l'esecuzione materiale dell'oggetto, verosimilmente affidata ad uno scalpellino locale. L'abbreviazione del nome del donatore "BAR.RA. PHYSICUS" può essere sciolta in "Barnaba Ramondetti Physicus". L'identificazione è più che probabile: appartenente ad una parentela molto attiva negli investimenti devozionali a Villanova nel secolo XVI, Barnaba Ramondetti è ricordato anche a Mondovì come "artium et medicine doctor", in un docuemnto relativo alla fondazione della cappellania dell'Epifania nella Cattedrale nel 1549, due anni dopo la realizzazione del tabernacolo di Villannova (P. Dardanello, Spazio religioso e paesaggio devozionale: i casi di Villanova e Terre, in Valli Monregalesi: arte, società, devozioni, a cura di G. Galante Garrone, S. Lombardini, A. Torre, Vicoforte 1985, pp.118-119). "Riuscire a scrivere il proprio nome sulla custodia del Santissimo Sacramento era indubbiamente un investimento devozionale di grosso rilievo destinato però ad essere smentito nel giro di pochi anni dalla rigida osservanza imposta dalla Chiesa uscita dal Concilio di Trento" (op. cit., 1985, p. 118) La collocazione del tabernacolo sopra l'altare maggiore diventa infatti irrinunciabile per la coerenza del nuovo spazio liturgico promossa dalla Controriforma. Il tabernacolo a parete nella parrocchiale di Santa Caterina non passa inosservato nella visita apostolica di Monsignor Gerolamo Scarampi il 9 febbraio 1583; neo decreti immediatamente successivi il visitatore stabilisce: "Provideatur de tabernaculo ligneo, decurato, ac picto decenter reponendo super Altare maius in quo servetur S.mum Sacramentum" (Archivio della Curia Vescovile della Diocesi di Mondovì: Visita apostolica di Monsignor Gerolamo Scarampi, gennaio-febbraio 1583, Villanovae, 1583/9 februarii, c. 82 v.). La vicenda della costruzione di un nuovo tabernacolo si protrasse per alcuni anni, finchè nel 1599 il vescovo Castruccio potè costatarne la corretta collocazione sull'altare maggiore (Dardanello, 1985, pp. 119-120). Il tabernacolo del 1547 subì allora una trasformazione d'uso liturgico comune a molti tabernacoli a parete in seguito all'applicazione dei decreti controriformistici: come denuncia l'iscrizione sulla piccola imposta lignea, venne adibito a sacrario per gli olii santi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042399
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla fascia centrale della cornice rettangolare - MEMORIAM FECIT MIRABILIUM SUOR(UM) MISERICORS ET MISERATOR D(OMINIUS) ESCAM DEDIT TIMENTIBUS SE - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE