scapolare,
Scapolare in tela bianca ornato da ricami policromi in filo di seta di soggetto floreale che chiudono un ovale centrale dipinto, raffigurante la Madonna con il Bamino. E'contornato da un gallone di seta. Il ricamo è eseguito a punto raso, punto erba, applicazioni di piastrine metalliche
- OGGETTO scapolare
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MATERIA E TECNICA
lana/ tela/ ricamo/ pittura
SETA
- AMBITO CULTURALE Manifattura Astigiana
- LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo scapolare, nella semplicità dei ricami, non privi di una certa delicatezza nell'accostamento dei colori, è da ritenersi eseguito localmente, intorno alla prima metà del secolo XX. Lo scapolare è oggetto che, per eccellenza, appartiene alla sfera della devozione privata. Viene infatti definito da G. Moroni Romano (Dizionario di erudizione ecclesiastica, Venezia 1853, v. 62, pp. 94-97) "secolare abitino: immagine di Gesù Nazzareno e della B. Vergine Maria del Carmine, della Concezione o Addolorata che si appendono al collo (come il SS. Rosario) con due fettuccine a guisa di piccolo scapolare (...). Benedetto XIII estese a tutta la chiesa il 16 luglio la festa della B. Vergine del Carmine e dello scapolare mariano". Lo scapolare è racchiuso in un involucro di carta velina insieme ad altri due simili. Tutto è contenuto entro una scatola di legno chiusa da un nastrino azzurro, coi sigilli rotti e non più identificabili. Vi si trovano numerosi piccoli oggetti avvolti nella carta velina bianca ed un foglietto con scritto: "reliquie acquistate già dai nostri antenati". Le reliquie appartengono tutte alla famiglia Villa che, ad una data imprecisata, nel XX secolo comunque e verosimilmente dopo il IV decennio le donò alla chiesa. Vi si trovano, in parte avvolte in carta velina: n.2 scapolari ricamati (uno con la Madonna e Gesù Bambino ed uno con la croce); n.1 croce di cristallo con la reliquia, dentro una scatolina rossa di forma romboidale, con l'autentica della reliquia ed un sigillo che è il medesimo apposto sulla autentica della reliquia di S. Rosalia, rilasciata dal vescovo Matteis a Roma il 9.9.1775. La crocettina è dunque settecentesca, è da accostare a quella di cristallo appesa nella bacheca portareliquie. N.1 nastrino giallo con scritto:"Lunghezza della Nostra Signora di Mondovì". N.1 nastrino azzurro: "misura del capo di San Giovanni". N. 2 nastrini. N.1 pacchetto di petali di rose benedette. N. 1 nastrino "Lunghezza del Nostro Signore Gesù". N. 1 ovale di metallo e vetro. N. 3 ovali portareliquie. N. 3 scapolari. N. 2 ovali di cera, di cui uno frantumato. Ritornando allo scapolare preso in esame, che denuncia comunque strette affinità con gli altri della scatolina, vale la pena di accostarlo, come esempio di oggetto devozionale, tipico della borghesia di fine Ottocento, al quadretto votivo ricamato conservato nella chiesa della Santa Annunziata di Torino. Un gusto molto simile, nella scarsità di pubblicazioni e di studi sugli oggetti della devozione popolare si ritrova nel Santino dedicato a San Luigi Gonzaga, ritagliato in carta, pubblicato in "Santi e Santini", (catalogo della mostra a cura di A. Di Biasi, Di Nola e G. Locca, Napoli 1985, n. 56) purtroppo senza datazione. Il tipo di ricamo può essere accostato al paliotto ricamato della chiesa di San Michele a Chieri datato alla fine del secolo XIX e opera di un ricamatore piemontese. L'uso di paillettes nel ricamo sembra diffondersi proprio agli inizi del secolo XX come testimonia il ricamo del paliotto della casa di riposo Giovanni XXIII di Chieri (ex casa dell'elemosina) esposto nella camera mortuaria
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042372
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0