Melchisedec offre il pane e il vino nel calice

modellino,

Il modello, poggiante su un basamento quadrangolare, rappresenta Melchisedec nell'atto di offrire il pane e il vino; egli indossa una veste con mantello ed un copricapo con corona. La mano sinistra regge un piatto contenente piccole forme di pane, mentre il braccio destro è sollevato verso l'alto (la perdita della mano destra impedisce di verificare l'effettiva presenza di un calice. Ai piedi della figura è posata una piccola brocca per il vino

  • OGGETTO modellino
  • MATERIA E TECNICA Terracotta
  • ATTRIBUZIONI Girola Stefano (notizie 1800-1830): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto è da identificarsi con il modello di una delle 25 statue collocate lungo il perimetro della Basilica di S. Gaudenzio. Altri modelli sono all'interno dello stesso luogo di ubicazione dell'oggetto in esame (cfr. schede OA SBAS TO, NCTN: 01/00042048, 01/00042049, 01/00042050, 01/00042051, 01/00042053, 01/00042054. nn° 352-357) e altri ancora sono situati presso il Museo Civico di Novara (cfr. M. Dell'Omo, in "Museo Civico Novarese 1874-1987", catalogo della mostra, in corso di stampa). La lettura delle carte della Fabbrica Lapidea di S. Gaudenzio consente l'identificazione precisa degli artisti operanti alle statue citate e dei tempi di esecuzione; in questo senso un contributo ancora più preciso è fornito dalle note coeve dello storico novarese Bianchini (cfr. A.F. Bianchini, "Oggetti di Belle Arti nella Basilica Gaudenziana. Statue" in "Spigolatore novarese", 1837, pp.- 134-139. M. Dell'Omo, "Note sulla scultura nella Basilica di S. Gaudenzio a Novara", in "B.S.P.N.", 1980, pp. 117-123). In base a tali indicazioni gli autori presenti risultano essere Grazioso Rusca, attivo indicativamente intorno al 1799, Gaudenzio Prinetti, presente dal 1827 al 1835, Stefano Girola e Giuseppe Argenti, attivi dal 1835 al 1839. A proposito dei modelli di Argenti e Girola, è una nota specifica nelle stesse carte documentarie della Fabbrica Lapidea di S. Gaudenzio, alludente al trasporto da Milano a Novara dei "modelli in gesso", in data 19 agosto 1835 ad opera della ditta Ragazzoni Savio. Della serie di modelli depositati presso i locali d iS. Gaudenzio, due sono di mano di Stefano Girola. Questo scultore, indubbiamente minore nella fitta schiera di artisti operanti in Milano, è essenzialmente legato al cantiere del Duomo, in una direzione che nella prima metà dell'Ottocento non è ancora all'insegna del rinnovamento, ma si mantiene entro le forme neoclassiche. Nel caso di Novara, lo scultore sembra piuttosto sviluppare un discorso "oratorio" e "retorico", in un'ottica di adeguamento alla tematica conduttrice della Basilica di S. Gaudenzio, costruita a fine Cinquecento su probabile disegno di Pellegrino Tibaldi (cfr. M. Dell'Omo, "Note sulla scultura della Basilica di S. Gaudenzio a Novara", in "B.S.P.N.", 1980, pp. 117-132; Eadem, in "Museo Novarese", op. cit.). Nei modelli novaresi di sua competenza, tuttavia, le forme hanno un'apparenza più slanciata e meno solenne rispetto alle statue definitive, consequenzialmente alla stessa natura degli oggetti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042053-2
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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