Piede a dado tornito in alto con un cavetto, un listello e un toro; balaustrino con piede cilindrico inciso lungo il perimetro con rettangoli che alternativamente inscrivono una losanga, modanatura concava con listelli di raccordo, fusto a diametro decresente espanso in un capitello dorico; coppa scolpita a rilievo sulla faccia esterna con un giro di baccellature radiali e un incavo tra un listello e il labbro superiore che forma l'orlatura della bocca

  • OGGETTO acquasantiera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'acquasantiera fu trasferita in una data imprecisata dalla parrocchiale di Vicoforte, dove G. Vacchetta (Nuova storia artistica del Santuario della Madonna di Mondovì a Vico, Savigliano 1984, p. 148) la vide nei primi decenni del nostro secolo, alla chiesa di S. Bernardo, che venne sciaguratamente abbattuta intorno al 1970 per far posto alla nuova sede viaria di collegamento autostradale. Don Giovanni Fenoglio, parroco di Vicoforte (comunicazione orale), provvide al recupero di parte degli arredi che sistemò nei locali della Casa di riposo in via Galliano 2, ma collocò irresponsabilmente l'acquasantiera nello spigolo dell'aiuola al centro del piazzale d'ingresso, dove venne adattata a fontanella mediante l'inserimento di un manicotto metallico che ha comportato la foratura della coppa in corrispondenza della data incisa, ed è tuttora espopsta, senza la minima protezione, all'azione degli agenti chimico-atmosferici e ai danni provocati dalla circolazione rotabile, basti pensare alla rottura del gambo causata da un mezzo sgombraneve. Il Vacchetta (op. cit., p. 149) ipotizzò che questa acquasantiera facesse parte originariamente degli arredi del santuario di Vicoforte. Ho discusso il problema nelle schede relative alle due acquasantiere collocate nella Sala della riconoscenza del Museo Ghisleri, in modo particolare studiando l'esempolare datato 1595 con cui è possibile un puntuale riferimento. Ricordo che anch'essa fu venduta e, solo nel 1978, grazie all'intervento di don Enrico Nasi, venne recuperata dalla parrocchiale di S. Giuseppe di Pianfei, fraz. Blangetti. In seguito alla provenienza accertata delle due acquasantiere ora custodite nella Sala della riconoscenza dagli ingressi laterali del santuario, è verosimile supporre che quella attualmente alla Casa di riposo di Vico si trovasse nell'atrio principale, a mezzogiorno. Viene così ad essere ricostruita nella sua interezza la serie di acquasantiere relative alla primitiva chiesa del Trombetta. Accanto ai confronti già proposti nelle schede citate si possono aggiungere più specificatamente, per quanto riguarda il tipo di balaustrino a piede cilindrico, i riferimenti con le pile per l'acquasanta delle chiese di S. Vittore e di S. Maria Maddalena, datate 1584, nelle omonime frazioni di Fossano e, in modo particolare, con quella datata 1594 della chiesa di Maria S.S. Annunziata, anch'essa a Fossano, attraverso cui trova conferma la tendenza di fine Cinquecento di puntare su di una equilibrata snellezza delle forme unita ad una sensibile stilizzazione dell'intaglio decorativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042044
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sull'orlo esterno della coppa - ANNO PACIS 1598 - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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