mensola, serie di Veglia Luca (ultimo quarto sec. XIX)

mensola,

Versione semplificata e irrigidita della mensola di ordine corinzio la quale, meglio definita dalla trattatistica classicistica con il termine di modiglione, costituisce un elemento portante della trabeazione ed è impiegata, nella cornice, per sorreggere lo sporto della corona. Poco rilevante in alzato, meno di due ottavi della sola cornice, acquista particolare rilevanza nella comune vista dal basso perchè, oltre ad essere libera su quattro lati, occupa almeno un terzo dell'aggetto più elevato e più pronunciato dell'intero ordine. Mancano, in questo caso, il caulico, solitamente involto, con i tre getti fogliari, nella spirale maggiore della voluta, e la foglia distesa a ricoprire la faccia anteriore, anche essa priva sia di bipartizione, sia di simmetria decorativa assiale

  • OGGETTO mensola
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Veglia Luca (notizie 1883)
  • LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Don Enrico Nasi (comunicazione orale) ricorda come le quattro mensole siano state rinvenute, intorno al 1970, nei sottotetti delle cappelle orientali del santuario, mentre alcune considerazioni sulla tecnica esecutiva e sul materiale impiegato, unite all'analisi tipologica e stilistica e all'esame del fondo inventariale, consentono di precisare che vi furono depositate a causa del mancato inserimento nel cornicione del primo ordine del campanile di nord-ovest del santuario. Fu l'ultimo campanile ad essere costruito: anch'esso provvisto di fondazioni indipendenti (L. Mamino, Il Rinascimento nel Monregalese, in Valli monregalesi: arte, società, devozioni, catalogo della mostra a cura di G. Galante Garrone, S. Lombardini, A. Torre, Mondovì 1985, p. 41), venne affidato all'ingegnere Stefano Vayra, che lo realizzò con una "forma interna" molto diversa dagli altri (S. Vayra, F. di San Quintino, P. L. Bruno, I lavori di compimento attorno al Santuario di Mondovì presso Vico, Mondovì 1884, p. 19). I lavori furono compiuti da Luca Veglia di Vicoforte che, in base al suo capitolato redatto in data 1 novembre 1882, appaltò l'impresa l'8 febbraio 1883 e la condusse a termine prima del 10 luglio 1884, come risulta dai certificati di pagamento sottoscritti dall'ingegner Vayra (Archivio del santuario, Mandati, Parcelle e Quietanze 1884-1896, V, fasc. Mandati di pagamento 1884-1894; cfr. anche C. Danna e G. C. Chiechio, Storia artistica illustrata del santuario di Mondovì presso Vicoforte, Torino 1891, p. 442; G. Carboneri, Guida storico-illustrata del monumentale santuario di Mondovì, Torino 1932, pp. 83, 101; G. Vacchetta,Nuova storia artistica del santuario della Madonna di Mondovì a Vico, Savigliano 1984, p. 390). Le modalità del contratto stabilirono che il materiale lapideo impiegato all'esterno del campanile dovesse essere pietra arenaria "di prima qualità" esttratta, come avevano fatto Vittozzi e Bonsignore, dalla cava di Vicoforte (Archivio del santuario, Ibidem). Tutti gli elementi del primo ordine del campanile furono eseguiti in modo da continuare la partitura decorativa del perimetro esterno del santuario. Le mensole in esame, uguali alle 26 in opera nella cornice del primo ordine del campanile nord-ovest, benchè uniformate tipologicamente e dimensionalmente, nonchè scolpite nello stesso materiale dei numerosi esemplari che costituiscono il modello vittozziano preesistente, se ne eccepiscono a causa delle varianti già ricordate, testimonianza del processo di semplificazione morfologica caro agli ingegneri piemontesi del tardo ottocento, basti pensare a C. Promis, che tentano una riduzione funzionalista dell'architettura in gran parte limitata all'aspetto decorativo. In ultimo, l'esame della metà posteriore delle quattro mensole, priva di traccie di malta, dimostra che esse non vennero mai poste in opera e, dopo la chiusura del cantiere del santuario, dove rimasero fino al momento di trovare posto nelle sale del museo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042038
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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