MOTIVI DECORATIVI VEGETALI CON UCCELLI
candeliere,
1740 - 1760
Kaendler Johann Johachim (attribuito)
1706/ 1775
Manifattura Di Meissen (notizie 1710-2007)
notizie 1710-2007
Pappagalli con testa rivolta verso i lati opposti, a sottolineare l'accoppiamento, posti su un trespolo a forma di tronco, con foglie, fiori e frutti; i gruppi sono montati sulle parti metalliche con basi a pianta mistilinea ottagonale, in alzato con volute fogliate e festoni. Da queste, dietro ai appagalli, si dipartono tre ramoscelli in bronzo dorato conclusi con le luci del candeliere, formate da foglie accartocciate. Policromia naturalistica, tronco bianco
- OGGETTO candeliere
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura
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ATTRIBUZIONI
Kaendler Johann Johachim (attribuito): modellatore
Manifattura Di Meissen (notizie 1710-2007)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia e la conformazione dei candelieri a tre fiamme, con bracci fitomorfi su base a pianta mistilinea, risale a modelli della più pura rocaille, al candeliere eseguito, su disegno di Juset-Aurèle Meissonnier da Claude Duvivier nel 1734-35 (conservato al Musée des Arts Décoratifs di Parigi: AA. VV., Les Grands Orfèvres de Louis XIII à Charles X, Paris 1965, p. 114; S. BRAULT, Y. OTTINEAU, L'orfèvrerie française du XVIIIe siècle, Paris 1959, p. 53), ripreso, ancora vent'anni dopo, da François-Thomas Germain in un pezzo del Cleveland Museum of Art assai simile ai nostri (databile 1757-58: AA. VV., Les Grands, cit., p. 186, tav. 1; altri esempi di candelieri tardo Louis XV si reperiscono in P. KJELLBERG, Les flambeaux Louis XV, in "Connaissance des Arts", 1967, n. 189, pp. 112-119). Una datazione della parte metallica degli oggetti attorno alla metà del Settecento è proponibile per motivi di stile mentre l'attribuzione ad una manifattura francese confermerebbe l'indicazione di S. PETTENATI, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra, a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, pp. 233-234, che ritiene, sulla scorta di un accurato lavoro d'archivio, che i gruppi provengano dalle collezioni di Parma, dove la presenza di una corte filo-francese influenza in quella direzione la produzione artistica, a partire dagli anni quaranta (AA. VV., L'arte a Parma dai Farnese ai Borbone, catalogo della mostra, Parma 1979 passim). I candelieri in bronzo dorato non vennero immediatamente montati sui pappagalli, prodotti circa nel 1740 come propone S. PETTENATI, cit., p. 234, ma probailmente poco dopo, forse all'arrivo dei gruppi di porcellana a Parma. Tipico della produzione della Manifattura di Meissen del secondo quarto del Settecento è il pappagallo dipinto a tinte naturalistiche - singolo, a coppia o in parure - che acquista diverse destinazioni decorative, per vasi, candelieri, appliques e orologi. Esempi dell'enorme serie di pappagalli conservati in vari musei e collezioni europee, sono quelli ripostati da S. PETTENATI, cit., p. 234, dell'Ermitage di Leningrado, del Residenzmuseum di Monaco, del Landesmuseum Schwerin, quest'ultimo modellato da Kaendler nel 1741. Dall'esame del pezzo si rilevano tracce di restauro eseguiti in epoca imprecisata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039584
- NUMERO D'INVENTARIO 6857-6858
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- STEMMI Sul verso di uno dei pappagalli - Marchio - manifattura di Meissen - Due spade incriociate con trattino trasversale in blu sottocoperta
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0