Cane di Fo. cane

statuetta, 1690-1710
Manifattura Di Dehua (notizie Fine Sec. Xvii-prima Metà Sec. Xviii)
notizie fine sec. XVII-prima metà sec. XVIII

Statuetta su piedestallo cavo. L'animaleè seduto sulle zampe posteriori su un alto plinto rettangolare cavo. Cinto da un collare con nappa e sonagli, trattiene con la zampa anteriore sinistra una palla; nelle fauci stringe un laccio terminante con un cappio. Cilindretto porta-incenso sull'angolo posteriore sinistro del plinto. La coperta (di color bianco neve) ricopre anche la superficie interna

  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA porcellana/ stampo/ pittura
  • MISURE Diametro: 110 mm
    Altezza: 325 mm
    Larghezza: 90 mm
  • ATTRIBUZIONI Manifattura Di Dehua (notizie Fine Sec. Xvii-prima Metà Sec. Xviii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statuetta (databile all'epoca della dinastia Qing) è stata eseguita a stampo in due metà unite lateralmente; il plinto è realizzato a parte. All'interno di quest'ultimo si rilevano tracce di ceralacca per il fissaggio alla superficie da decorare. Probabilmente in origine aveva il suo pendant in posizione specularmente simmetrica, che non risulta documentato fin dal 1880. Il pezzo è quasi del tutto analogo ad un altro cane di Fo sparigliato, nella medesima attitudine, conservato nel fondo di Palazzo Reale (scheda n. 01/00039569). Per i caratteri iconografici del soggetto e il suo significato simbolico si vedano: L. CATERINA, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI, G. ROMANO, Torino 1986, voce "Leone buddhista", p. 356; L. ZENONE PADULA, ibid., scheda n. 188, pp. 382-383. I cani di Fo furono tra le prime figure in porcellana "blanc de Chine" a raggiungere l'Europa. Secondo Ottema (N. OTTEMA, Chinesische Ceramiek Handbock, 1946, p. 168) la prima menzione in Occidente dei leoni buddhisti compare nell'inventario degli effetti personali del pittore Jan Bassé il Vecchio, del 1637. Numerosi esemplari sono citati nell'inventario del Gabinetto Danese di curiosità nel 1701 e in quello della collezione di Augusto il Forte, nel 1721. Per i confronti si vedano: J. P. DONNELLY, Blanc de Chine, London 1969, pp. 166, 239, 405; tavv. 74 A, 93 B, 94 A-B; D. F. L. SCHEURLEER, Chinese Export Porcelain. Chine de Commande, London 1974, fig. 324; D. HOWARD, J. AYERS, China for the West. Chinese Porcelain and other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection, London-New York 1978, I, n. 68, pp. 100-101; F. TABAR DE ANITUA, Ceramicas de China en el Museo Nacional de Artes Decorativas, Madrid 1983, n. 238 (inv. MAN 64062), pp. 138-139
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039568
  • NUMERO D'INVENTARIO 26887
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI Sul verso - 4218 D.C - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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