BACCO

statuetta, 1775 - 1799

Bacco stante coronato d'edera e coperto da una pelle d'agnello. Poggia a destra su un tronco d'albero su cui si arrampica una pianta di vite e nella mano destra tiene un grappolo d'uva

  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA BISCUIT
  • ATTRIBUZIONI Manifattura Di Niderviller (notizie 1735-1837)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Collocato dal 1869-1871 senza distinzione in un gruppo cronologicamente e stilisticamente eterogeneo di 21 statuette di "personaggi Mitologici", questo Bacchino dall'espressione sorridente e un po' trasognata fu riprodotto con ogni probabilità da un modello di Charles Gabriel Sauvage detto Lemire, che copiò una scultura classica vicinissima al Bacco della Collezione Lansdowne (pubblicato da S. REINACH, Répertoire de la statuaire grecque et romaine, Parigi 1906, tomo I, p. 391, fig. 659, n. 1568), e trova puntuali riferimenti nella produzione di Niederviller intorno agli anni Settanta-Ottanta del Settecento: basti pensare al tenero modellato e alla grazia pungente del "Giovane pastore" del Victoria and Albert Museum (di cui esiste un altro esemplare al Musée des Atrs Décoratifs di Strasburgo: cfr. W. B. HONEY, French porcelain of the 18th century, Londra 1950, fig. 90; J. FISCHER, Les Manufactures de Strasbourg et de Niederviller, in Les porcelainiers du XVIIIe siècle français, Parigi-Losanna 1964, p. 268). L'influsso della mitologia galante e frivola di Lanz e di Cyfflé appare qui superato nell'intento di un più diretto collegamento con l'antico, che spinse il Sauvage a raccogliere una delle più importanticollezioni di modelli di statue classiche. Antico significava però, per l'autore di questo bacchino, esemplari come l'"Apollino dei Medici", di cui non a caso il Winckelmann deprecava l'elevato numero di copie (F. HASKELL, N. PENNY, L'antico nella storia del gusto. La seduzione della scultura classica 1500-1900, Torino 1984, pp. 187-189), quel misto cioè di bellezza e grazia tipico dell'ideale prassitelico della chàris che ben si innestava nel solco della tradizione stilistica di Niederviller (F. CORRADO, La fabbrica di Niederviller, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, pp. 286-287). In considerazione della caduta di favore che questo genere di biscuits subirono a partire dall'ultimo decennio del Settecento si può ritenere che il Bacco, come forse gli altri vasi della manifattura (cfr. schede successive), siano stati acquistati direttamente dai Savoia. D'altra parte i Libri Mastri Categorici registrano, nella seconda metà del Settecento, numerose spese per acquisti e riparazioni di figure in porcellana e anche la fornitura, da parte dei fratelli Toscanelli, "vetrieri", di "dodici tazze di Niderville", che prova come la fabbrica lorenese fosse ben conosciuta a Torino proprio nel periodo in cui la statuetta e i vasi delle due schede precedenti furono probabilmente eseguiti (A.S.T., Libri Mastri Categorici, 1783, vol. 79, p. 35: 29 dicembre 1783)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039557
  • NUMERO D'INVENTARIO 807
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI Sotto la base - 627 - a matita -
  • STEMMI Sul verso, sull'alzata del piedestallo, impresso - Marchio - Manifattura di Niederviller - "Niderviller" (a lettere capitali)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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