APOLLO
statuetta,
1800 - 1824
Copia dell'Apollo del Belvedere dei Musei Vaticani, con la variante del tralcio proteso dal tronco laterale ad originare la foglia anteriore
- OGGETTO statuetta
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MATERIA E TECNICA
BISCUIT
- AMBITO CULTURALE Manifattura Parigina
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fin dall'Inventario Argenti Bisquit del 1869-1871 i due biscuits sono raggruppati in un insieme indistinto di "21 Statuette rappresentanti personaggi Mitologici" che si sono redistribuiti invece in tre centrotavola differenti delle manifatture di Nast e di un'altra manifattura parigina non identificata ma commercializzata da L. Rihouet (P. SAN MARTINO, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, p. 296; F. CORRADO, ibid., pp. 302-303). Le due statuette in esame non trovano tuttavia un aggancio convincente con gli insiemi di Palazzo Reale e paiono avvicinarsi senza tuttavia raggiungerne la raffinatezza esecutiva, alle copie dell'Apollo del Belvedere realizzate dalla Manifattura di Doccia. Il modello, documentato alla manifattura anteriormente al 1780, veniva prodotto in tre diverse scale dimensionali di cui l'esemplare di Palazzo Pitti a Firenze (h. cm. 28,8), che corrisponde alla forma mediana e viene datato da A. D'AGLIANO (Le porcellane italiane a Palazzo Pitti, Firenze 1986, p. 83) intorno al 1816, si approssima maggiormente ai biscuits torinesi. Tipico di Doccia - a differenza della mnaifattura romana di Giovanni Volpato che divulgò numerose copie di statue classiche - è ancora la caratteristica di non marcare i pezzi. La maggior corsività nella resa plastica dell'anatomia, accompagnata da una marcata fissità nell'espressione de volto e da un più accentuato intervento interpretativo, evidente nel basamento a terreno stilizzato e nella variante della foglia anteriore che nasce direttamente dal ramo del tronco laterale, fanno però pensare ad una manifattura francese, più probabilmente parigina, di inizio Ottocento. Del resto non bisogna scoradre che numerose riproduzioni dell'Apollo del Museo Pio-Clementino erano conosciute in Francia a partire dal XVI secolo e che la statua originale raggiunse Parigi in corteo trionfale, in seguito al trattato di Tolentino, nel 1798, e lì rimase, esposta al Musée Central des Arts, fino all'ottobre del 1815, quando riprese la strasa di Roma (F. HASKELL, N. PENNY, L'antico nella storia del gusto. La seduzione della scultura classica 1500-1900, Torino 1984, pp. 189-193)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039553
- NUMERO D'INVENTARIO 807
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI Esemplare A: sotto la base - 627 - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0