motivo decorativo a perline e fiorellini

tazzina da caffe', ca 1787 - ca 1787

forma cilindrica; orlo liscio; piede ad anello; manico ad orecchio; DECORAZIONE: fondo azzurro; fregio policromo a perline e fiorellini entro fascia a riserva bianca delimitata da festoni in oro cesellato sulla parete esterna; filetto dorato sull'orlo, sul piede e sul ,manico

  • OGGETTO tazzina da caffe'
  • MATERIA E TECNICA porcellana/ pittura/ doratura
  • MISURE Diametro: 6.9
    Altezza: 6.2
    Larghezza: 9
  • ATTRIBUZIONI Manifattura Imperiale Di Vienna (notizie 1717-1864)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tazza, come tutte le altre di produzione viennese conservate a Palazzo Reale, riproduce la tipologia della "tasse litron" nata a Sèvres nel 1752. Tale forma cilindrica fece la sua comparsa nella fabbrica di Vienna verso la fine degli anni '80 e, offrendo una superficie particolarmente adatta a ricevere la decorazione dipinta, rimase in produzione fino al 1864. Il motivo che orna la tazza ricorre molto simile nel disegno di un piatto del 1791 circa presente nel "Bestellungsbuch" della Manifattura, il libro delle ordinazioni che raccoglie disegno originali per la decorazione del vasellame dal 1790 fino al 1812 ("Bestellungsbuch der k. k. Wiener Porzellanfabrik vom Jahre 1790", Vienna, Biblioteca dell'Osterrechisches Museum fur angewandte Kunst, p. 10). Questa tazza è la più antica di un servizio da caffè "di porcelLana antica di Vienna" che compare per la prima volta nell'inventario del 1871, composto da "24 tazze. di cui una con manico infranto e ventiquattro piattini di forma eguale ma tanto le tazze che i piattini di vario disegno". Al servizio appartenevano anche le tre tazze da brodo con i relativi piattini, non più conservate. Il tutto era custodito entro un'apposita cassetta lignea foderata che non si è ritrovata. Gli inventari posteriori, fino a quello del 1966, continuano a menzionare 24 tazze, ma attualmente restano solo sedici tazze e altrettanti piattini e sia delle prime sia dei secondi tre sono sparigliati. Non è chiaro se si tratti di un'inesattezza degli inventari e i pezzi mancanti siano andati effettivamente perduti, o se il servizio includesse anche vasellame non viennese. E' probabile che il servizio, completo nel 1871, sia stato successivamente integrato con tazze di altre manifatture senza che gli inventari più recenti, sempre meno precisi e attendibili sulla provenienza dei pezzi, abbiano registrato i cambiamenti. La confusione è rivelata d'altra parte dal generico raggruppamento di tutte le tazze da caffè appartenenti al fondo di Palazzo Reale su medesimo scaffale (C) dell'armadio n. 1 nella seconda sala del mezzanino, delle quali molte risultano prive di un sicuro numero di inventario. La varietà dei motivi decorativi e delle datazioni degli esemplari viennesi farebbe pensare che in origine si trattasse di una collezione, successivamente accorpata in servizio; ma in uno scritto apparso ne 1818 in occasione del centenario della Manifattura testimonia che era gusto dell'epoca allestire le tavole per il te o il caffè con tazze diversamente decorate ("Zum Sacular Feyer der k. Porzellan Manufaktur zu Wien", citato in H. NEUWIRTH, "Biedermeiertassen. Formen und Dekore am des Wiener Porzellans". Munchen- Paris 1982, p. 58). Ciò spiega la grande quantità di tazze tutte differenti tra loro conservate nelle collezioni private e nei musei. La presenza di porcellane di Vienna a Palazzo Reale, se pure quantitativamente inferiore rispetto ai prodotti delle manifatture francesi o sassoni, è abbastanza rilevante. Gli inventari documentano l'esistenza di numerosi oggetti venduti tra il 1892 e il 1893, tra cui molte tazze e servizi da colazione (1871, Rami Porcellane Cristalli, I, 156, 169-70, 175-177, 183, 381-383, 441). Le sommarie descrizioni e il tipo di materiale rimasto lasciano supporre che tutte le porcellane viennesi del fondo risalissero ai periodi di direzione di Sorgenthal (1784-1805) e Niedermayr (1805-1827), cioè ai momenti di maggior prestigio e diffusione della produzione nelle corti europee. I dati di archivio non forniscono alcuna notizia circa l'acquisizione di tale vasellame, evidentemente anteriore al più antico inventario in nostro possesso, che risale al 1871. Gli stretti rapporti intercorsi durante la prima metà del XIX secolo tra Vienna e Casa Savoia, consolidati attraverso ripetute alleanze matrimoniali, possono tuttavia facilmente giustificare donativo o acquisti di tale genere: di origini asburgiche erano infatti Maria Teresa, figlia del Granduca di Toscana Ferdinando e moglie di Vittorio Emanuele I, regina dal 1802 al 1821; Maria Cristina, nipote dell'imperatore Ferdinando e di Maria Teresa e sposa di Carlo Felice, al trono dal 1821 al 1831; e la moglie di Carlo Alberto Maria Teresa, regina dal 1831 al 1848, che era figlia del raffinato collezionista di porecllane viennesi Ferdinando III
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039466
  • NUMERO D'INVENTARIO III, 8054 rosso
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI verso - 87 ( anno di esecuzione) - a incisione -
  • STEMMI verso - fabbrica (?) - Marchio - Manifattura imperialr di Vienna - Scudo dipinto in blu sotto coperta
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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