croce d'altare - ambito lombardo (fine/ inizio secc. XVII/ XVIII)

croce d'altare,

La croce poggia su una base triangolare con facce delimitate da volute; su ogni faccia è una testa di cherubo, sormontata da una cartella ovale; entro le cartelle sono raffigurazioni di San Gaudenzio, dell'Assunta e del simblo della Società dello Spirito Santo (doppia croce e colomba). Il fusto è interrotto da un nodo, sul quale teste di cherubo aggettanti si alternano a festoni vegetali, e da un elemento ad anello. La croce è decorata nei bracci da elementi vegetali e teste di cherubo. Sul retro al centro della croce è raffigurata l'Assunta

  • OGGETTO croce d'altare
  • MATERIA E TECNICA rame/ argentatura
    rame/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Duomo di Novara (Cattedrale di Santa Maria Assunta)
  • INDIRIZZO Piazza della Repubblica, Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto, non segnalato negli inventari della cattedrale, si presenta composto da due elementi distinti, appartenenti a momenti e mani differenti, il basamento e la croce. La prima è riportabile a modelli lombardi secenteschi, nella messa in atto di tipologie come i festoni, le teste di cherubi, le cartelle ovali, i cui primi prototipi sono dati dai candelieri e croce donati da Federico Borromeo al Dumo di Milano nel 1626 (cfr.: M. Cinotti, Tesoro e Museo del Duomo di Milano, Milano 1978, pp. 68-69). Tali modelli permangono per tutto il 600 e sono diffusissimi in area lombarda. In questo senso sarà da confrontarsi la serie di 6 candelieri presentata da Zastrow in area comasca con numerazione di catalogo n. 261 che ripete motivi del tutto identici a quelli dell'oggetto in esame, tanto da far pensare ad una identità di bottega (cfr.: O. Zastrow, Capolavori di oreficeria sacra nel comasco, Como 1984, p. 175; si veda anche V. Gilardoni, Locarno e il suo circolo, in "Monumenti di arte e storia del Canton Ticino", vol. I, Basilea 1972, pp. 476-477; C. Spantigati, in "Arna sacra. L'epoca del Borromeo", catalogo della mostra, Arona 1977, pp. 116-117; Idem, in "Pio V e Santa Croce di Bosco. Aspetti di una committenza papale", catalogo della mostra, Alessandria 1985, pp. 265-268). La croce è invece prodotto totalmente differente: innanzitutto più rozza nella fattura e comunque riportabile ad un momento successivo già di inizio 700. La presenza sul retro della croce della figura dell'Assunta fa presumere l'originaria appartenenza della stessa alla cattedrale, per l'appunto dedicata all'Assunta. L'ipotesi più probabile rimane quella di due oggetti in origine abbinati diversamente; la base con relativo nodo è da presumere appartenesse ad un candeliere già in Cattedrale, come depone la stessa presenza dell'Assunta su una faccia; l'ulteriore presenza su un'altra faccia dello stemma appartenente alla Confraternita dello Spirito Santo ci fa ancora supporre la provenienza dell'oggetto da una donazione della stessa Confraternita. La società dello Spirito Santo era in origine collocata nella chiesa di San Bartolomeo, nel sobborgo di San Gaudenzio, e dal 1652, dopo un periodo di precaria collocazione presso la chiesa di San Gottardo, fu definitivamente collocata nella chiesa di San Giorgio dove rimase fino al periodo delle soppressioni napoleoniche (cfr.: A.S.D.N., Fondo Frasconi, Corpi ecclesiastici, monasteri, II H, fol. 161; G. Barlassina-A. Picconi, Le chiese di Novara, Novara 1933, pp. 212-213)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039403
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sulla targa della faccia centrale del basamento - SOC. S. SPIRITUS CITIS. NOVARIA - a solchi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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