San Giuseppe

reliquiario,

L'oggetto presenta una base mistilinea, con due facce delimitate da volute; su una faccia è un cartiglio con un'iscrizione, sull'altra faccia sono le insegne papali date da due chiavi incrociate e tiara e all'intorno motivi floreali. Il basamento si assottiglia salendo nel fusto, scandito da un anello perlinato e da un nodo a vaso sferico decorato con teste di cherubi. La teca inserita con un perno che non combacia come dimensioni con il fuso, è ovale, scandita da elementi scanalati e perlinati, ed è circondata all'intorno da un motivo posticcio a fiori. Entro la tec la reliquia è posta su un tessuto con applicazioni di angioletti di carta

  • OGGETTO reliquiario
  • MATERIA E TECNICA metallo/ sbalzo
    rame/ argentatura
    rame/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romana
  • LOCALIZZAZIONE Duomo di Novara (Cattedrale di Santa Maria Assunta)
  • INDIRIZZO Piazza della Repubblica, Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non abbiamo notizie dell'oggetto dagli inventari della Cattedrale. Il reliquiario è composto di due parti differenti, quella della base e del fusto, e quella della teca. Per quanto riguarda base e fusto possediamo alcuni riferimenti precisi dati dall'iscrizione e dalle insegne papali sulla base, alludenti alla donazione dell'oggetto da parte del papa Leone XII, in carica tra il 1823 e il 1829, a Giuseppe Tornielli, già definito Vicerè di Sardegna (questa carica risulta acquisita dal 1824). La fattura della parte inferiore dell'oggetto in esame, in base a tali dati, si riporta ad un termine cronologico posto tra il 1824 e il 1829, anni che coincidono il primo con la nomina del Tornielli alla carica di Vicerè di Sardegna, il secondo con la morte del Papa Leone XII (cfr.: A. Manno, Patriziato Subalpino, vol. XXVI, ms s.d., pp. 215-216). La provenienza romana del pezzo fa presumere la fattura da parte di una bottega romana, anche se non siamo in grado di aggiungere dati certi, in mancanza di marchi e punzoni. E' comunque da notare la sua dipendenza stilistica da modelli settecenteschi, nonostante sia da presumere una collocazione cronologica nel primo ventennio dell'800: in questo senso depone l'andamento sinuoso della base, la presenza di cartigli e volute. E' comunque evidente l'estraneità del pezzo dalle tipologie neoclassiche in quegli anni ormai dominanti tutti i campi dlle arti figurative e particolarmente utilizzate nel campo dell'ornato. Con tutta probabilità tale parte presa in esame era il supporto di un reliquiario, ma non sappiamo se la teca qui presente appartenesse all'insieme; infatti nonostante alcune coincidenze di moduli decorativi (si veda il motivo strigilato che ricorre lungo il bordo della teca e del basamento) la stessa teca non risulta perfettamente montata al supporto tanto da far presumere una non pertinenza. Sicuramente non hanno nulla a che fare con l'insieme i fiorami posti intorno alla teca, che sembrano parte di un'operazione di rattoppo, determinata dalla necessità di completare il reliquiario mancante della parte superiore. Non sappiamo delle circostanze che portarono l'oggetto in Cattedrale: possiamo ipotizzare una donazione da parte del Tonielli, oppure la sua appartenenza alla cappella di Santa Caterina della stessa Cattedrale, di titolazione dei Tornielli e che dalla metà del 600 troviamo con la denominazione privilegiata del Crocifisso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039396
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI su una faccia della base - DONO DI SS. PAPA LEONE XII A S.E. IL CONTE GIUSEPPE TORNIELLI DI VERGANO VICERE' DI SARDEGNA - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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