nascita di Maria Vergine

dipinto, 1800 - 1849

Tela con cornice lignea dorata e lineare, posta entro partitura in stucco a festoncini vegetali culminanti in alto in una maschera. Al centro della composizione è raffigurata S. Anna, seduta, in veste grigia e manto giallo, con Maria in grembo. Sulla destra, in primo piano, un'ancella accovacciata, in veste rossa, che tempera l'acqua con il braccio destro, versandola da una brocca in un bacile dorato. Sul lato sinistro della scena è una figura femminile vestita di blu che assiste alla scena insieme ad altre donne. In secondo piano, sul lato destro, un'altra figura femminile asciuga un panno vicino al fuoco di un camino. Sullo sfondo della composizione compaiono due diverse scene: sul lato destro, tra due cortine di stoffa sollevate, è raffigurata S. Anna come puerpera, seduta a letto, assistita da una donna; sul lato sinistro è raffigurato S. Gioacchino e due scribi sui quali si affacciano due angioletti da una coltre di nubi. Questa scena è dipinta in scala minore rispetto alle altre

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 200
    Larghezza: 160
  • ATTRIBUZIONI Costanzo Di Moncalvo (notizie Prima Metà Sec. Xix): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Moncalvo (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Chiesa di S. Maria delle Grazie fu già sede della Confraternita di S. Michele Arcangelo. Secondo il Lupano (cfr. sacerdote C. Lupano, "Moncalvo Sacra", Moncalvo 1899, p. 83) la tela fu dipinta "per imitazione" e assieme alla Assunzione della Vergine (cfr. SBAS TO, scheda NCTN 01/00039201) "Dal pittore Costanzo di Moncalvo"; entrambe le opere furono donate alla chiesa dalla famiglia Brovero. Se per il quadro dell'Assunzione è stato possibile citare precise fonti iconografiche, in questo caso il lavoro è più difficile perchè i riscontri sono meno immediati. Il Costanzo mostra di possedere una cultura di tipo accademico specialmente sensibile al modelli raffaellesco (specie nei ritratti). La composizione risente di una certa discontinuità narrativa sia nel moltiplicarsi delle immagini che nella descrizione troppo marcata dei gesti. Anche qui, insomma, il Costanzo rivela le sue limitate capacità che si traducono in una rigidezza delle figure, in volumi schematicamente geometrizzati da ombre nette, in un disegno talvolta sommario (si veda per esempio la resa delle mani). L'opera è citata solo dal Lupano, non risultando in nessuna fonte d'archivio. Il Costanzo fu probabilmente operoso solo a livello locale, non essendo citato nè dal Vesme nè da altre fonti. Dovette operare nella prima metà dell'Ottocento, dato che il Lupano lo dice autore di una Visitazione e di un'Annunciazione verso il 1830, nella stessa chiesa della Madonna (cfr. SBAS TO, schede cartacee n° 20, 29)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039202
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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