Madonna con Bambino e Santi
dipinto,
1590/ 1610
Caccia Guglielmo Detto Moncalvo (cerchia)
1568/ 1625
La Madonna con Bambino è rappresentata in alto al centro, seduta fra nuvole grigie, in veste rossa e manto blu, il capo leggermente inclinato verso destra. Il Bambino tiene un pomo nella mano sinistra e rivolge il capo e la mano destra verso S. Marco, in basso a sinistra. S. Marco è rappresentato secondo l'iconografia tradizionale, con un libro in mano e il leone accanto (scarsamente leggibile). S. Rocco si trova in piedi sulla destra, in atteggiamento di orante, ed è fornito degli attributi iconografici tipici, cioè il bastone e l'abito da pellegrino
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 200
Larghezza: 160
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ATTRIBUZIONI
Caccia Guglielmo Detto Moncalvo (cerchia): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Marco
- INDIRIZZO Via Carlo Ferraris, 67, Moncalvo (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera viene tradizionalmente attribuita al Caccia, anche se non viene elencata in nessun documento noto (nemmeno dal Vesme) e se lo stesso G. Romano la esclude dal suo catalogo (cfr. P. Astrua-G. Romano, "Guglielmo Caccia detto il Moncalvo", 1968). Il Casalis per primo parla di un dipinto del Moncalvo "nella chiesa di S. Marco, il quale è tenuto in somma riputazione" (cfr. G. Casalis, "Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna", Torino 1842, vol. X, p. 565). L'autore però non specifica il soggetto del quadro, per cui il riferimento rimane dubbio e poco utile per l'attribuzione. Più tardi il Lupano ci riferisce che nella chiesa di S. Marco si trova "una bellissima tela di Guglielmo Caccia" posta sull'altare principale e raffigurante "Maria S.ma, S. Marco e S. Rocco" (cfr. sacerdote C. Lupano, "Moncalvo Sacra", Moncalvo 1899, pp. 94-95). L'opera è senz'altro identificabile con quella in questione, anche se la sicurezza attributiva del Lupano deve essere ridimensionata. Forse la scritta ormai illeggibile visibile in basso a destra avrebbe potuto dirci qualcosa di utile e, se si trattava di una firma, avrebbe potuto essere ancora decifrabile all'epoca del Lupano. Lo stesso storico locale ci fornisce anche la notizia della presenza di un quadro nella sagrestia, di "ignoto autore, ma probabilmente del Caccia" Il fatto ci può far ipotizzare che la citazione del Casalis si riferisse ad altra opera dalla nostra. Infine, nel 1962 la Moccagatta elenca tra le opere attribuite al Moncalvo "la pala sull'altare della chiesa di S. Marco: la Madonna col Bambino, S. Marco e S. Rocco" (cfr. V. Moccagatta, "Galleria di opere d'arte nelle chiese di Moncalvo", in "la vita Casalese", 31 maggio 1962, p. 4). La studiosa commenta l'opera dicendo "che parrebbe autentic almeno nella parte alta, e dei primi tempi che il Moncalvo lavorava in Monferrato". Nonostante questo giudizio il problema dell'attribuzione al maestro rimane aperto, sembrando più corretto pensare ad una produzione proveniente dal suo ambiente che non decisamente autografa. L'idea della Moccagatta sembra d'altra parte trovar conferma in paragoni con opere del Caccia, particolarmente rispondenti per quel che riguarda la res stilistica dei volti e delle mani. Il capo e la mano sul petto del S. Marco sono accostabili a quelli del Re Magio dipinto a sinistra nella Adorazione dei Magi in S. Francesco a Moncalvo; la Madonna col Bambino ricorda da vicino quella di Cioccaro in S. Vittore datata 1602 (per ulteriori parallelismi cfr. A. Truffa-G. Romano, "Guglielmo Caccia detto il Moncalvo nel V centenario della nascita 1568-1625", Asti 1968, dove sono pubblicate varie foto di quadri del Caccia). La cronologia del dipinto, qualora si accetti l'attribuzione al Moncalvo, dovrebbe avvicinarsi alla pala di Cioccaro, cioè - come dice la Moccagatta - ai primi tempi in cui il maestro lavorava nel Monferrato. Può darsi che la tela abbia subito dei rimaneggiamenti, specialmente nella parte bassa dove alcuni particolari sono resi in modo un po' appesantito. Nello stato in cui si trova attualmente l'opera è però difficile approfondire il problema. La zona inferiore è infatti talmente annerita da risultare poco leggibile (specie nella parte centrale, dove si scorge appena il leone). E' probabile che la tela si sia sempre trovata nella chiesa di S. Marco, come ci testimonia il soggetto, che accanto all'Evangelista vede raffigurato S. Rocco, protettore degli ammalati e santo particolarmente invocato nella chiesa di un ospedale.Attualmente (2006) la chiesa di S. Marco dipende dalla Chiesa Parrocchiale di S. Antonio da Padova
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039189
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0