stola, opera isolata - manifattura francese (fine/inizio secc. XVIII/ XIX)
La stola è composta da tre frammenti di tessuto omogeneo di colore viola chiaro; nei due teli laterali, di uguale lunghezza l'ordito è disposto sceondo la lunghezza del paramento, nel telo centrale è invece la trama ad avere questa disposizione , conservando così l'altezza della pezza commpensiva delle cimosse, che sono ripiegate sui bordi. Il tessuto è supportato da un cartoncino bianco, foderato esternamente di tela blu. La stola è decorata da tre tipi di gallone di colore giallo. Il disegno del tessuto è definito da un motivo composto da una mezzaluna dal cui incavo, rivolto verso l'alto, sale un rametto fogliato. Tale motivo si ripete in teorie parallele orizzontali sfalsate e alternativamente volte verso l'alto e verso il basso. Sul fondo minuti segmenti verticali sono disposti a scacchiera. Armatura: taffetas liserè con effetti per slegatura d'ordito (pelo strisciante). Orditi: 1 ordito di fondo, seta viola chiaro, 92 fili/cm; Trama: 1 trama di fondo, seta viola chiaro, 28 colpi/cm. Cimossa lato sinistro: 21 fili in seta bianca, 1 filo in seta marrone-giallo, 11 fili in seta viola chiaro, legati in taffetas dalla trama di fondo. Continua al campo OSSERVAZIONI
- OGGETTO stola
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MATERIA E TECNICA
cartoncino
filo di seta/ lavorazione a telaio
seta/ liseré
seta/ taffetas
tela di lino
tela/ inceratura
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MISURE
Lunghezza: 207
Larghezza: 25
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
- LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stola proviene dal fondo di tessuti dell'ex Museo Diocesano d'arte sacra di Novara, parzialmente depositato dal 1981 presso il Museo d'arte religiosa di Oleggio, a cura della commissione d'arte sacra della stessa Curia di Novara (comunicazione orale di p. Augusto. Mozzetti, parroco di Oleggio, da don Teresio Brusito e da don Tino Temporelli, membri della citata commissione. Per riferimento all'istituzione del Museo Diocesano si fa riferimento alla scheda cartacea n° 307). La mancanza di biglietti allegati al velo, accertata al momento della compilazione della presente scheda, non permette di risalire al luogo originario del reperto, che non risulta citato neppure nelle schde dell'Inventario artistico-diocesano di Novara, presso la Curia Vescovile novarese. Determinante alla datazione dl tessuto è il ridotto rapporto di disegno e la disposizione del motivo decorativo in teorie orizzontali sfalsate ad orientamento alterno, diffusi già all'inizio del XIX secolo, anche se l'accostamento rametto/mezzaluna pare ancora di gusto tardo settecentesco. In mancanza di documenti comprovanti la probabile origine italiana del tessuto, si ricorre alle indicazioni tecniche e stilistiche che, in base a confronti analoghi, suggerirebbero un'esecuzione da parte di tessitori francesi e una datazione prossima alla fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX. (Per due esempi attribuiti alle manifatture francesi si rimanda a E. Bazzani, M. Cuoghi Costantini, I. Silvestri in "La Collezione Gandini del Museo Civico di Modena", Cittadella 1985, con esempi di puntinatura del fondo e per la tecnica)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100038143
- NUMERO D'INVENTARIO 59/ V
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0