velo di calice, opera isolata - manifattura francese (fine/inizio secc. XVII/ XVIII)

velo di calice, 1690-1710

Il velo di calice è costituito da un telo impiegato a tutta altezza nel senso della lunghezza del velo, bordato da un gallone di rame dorato applicato a punto filza in filo di seta rossa. Il disegno, ampio quanto la larghezza della pezza, si sviluppa con andamento verticale speculare ed è definito da un'ampia cornice a festone a pizzo, che definisce due ovali di diverse dimensioni alternati. La cornice è composta di tre tipi di disegni (un motivo a segmenti paralleli e diagonali con foglie a bastoncino, un secondo motivo a minuti fiori racchiusi in semicerchi sovrapposti, e un terzo motivo a scaglia, senso trama) e delimitato da brevi tralci fogliati con fiori a sei e sette petali, garofani e bacche. All'interno delle cornici si pone una grande composizione di fiori e peonie, di foglie tipo acanto e fiori a cinque petali, alternate ad un'infiorescenza con due foglie tipo acanto e un motivo a melograno. Sui lati sono definiti: negli angoli inferiori la metà di un mazzo di fiori con bacche e, negli angoli superiori, un afoglia, un fiorellino a cinque petali e boccioli. Sul fondo rosso risalta il disegno avorio. Armatura: Lampasso lanciato. Continua al campo OSSERVAZIONI

  • OGGETTO velo di calice
  • MATERIA E TECNICA filo di seta
    filo/ lavorazione a fuselli
    rame/ doratura
    seta/ lampasso
    seta/ lanciata
  • MISURE Altezza: 61.5
    Larghezza: 55
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il velo di calice proviene dal fondo di tessuti dell'ex Museo Diocesano d'arte sacra di Novara, parzialmente depositato dal 1981 presso il Museo d'arte religiosa di Oleggio, a cura della commissione d'arte sacra della stessa Curia di Novara (comunicazione orale di p. Augusto. Mozzetti, parroco di Oleggio, da don Teresio Brusito e da don Tino Temporelli, membri della citata commissione. Per riferimento all'istituzione del Museo Diocesano si fa riferimento alla scheda cartacea n° 307). L'attribuzione del pezzo in esame a manifattura francese è dubbia. La mancanza di biglietti allegati al velo, accertata al momento della compilazione della presente scheda, non permette di risalire al luogo originario del reperto, che non risulta citato neppure nelle schede dell'Inventario artistico-diocesano di Novara, presso la Curia Vescovile novarese. La simmetria della composizione rispetto ad un asse centrale verticale, la presenza del grande motivo vegetale racchiuso dall'ampia cornice a pizzo, tipo di disegno così denominato da O. von Falke e prodotti in Europa dal 1690 al 1730 (M. Cuoghi Costantini, "I tessuti del Settecento: la seduzione della tecnologia", in "La Collezione Gandini del Museo Civico di Modena", Cittadella 1985. Alla stessa autrice va il riferimento di O. von Falke, "Kunstgescichte der Seidenweberei", Berlino 1913). La tecnica di esecuzione del tessuto corrisponde alla descrizione dei lampassi, tessuti operati nei quali all'ordito e alla trama del fondo si aggiunge almeno un ordito supplementare a legare una trama lanciata che definisce il motivo decorativo. I motivi a scaglie del festone presentano una stretta analogia con quelli del controfondo del paliotto raffigurante la Madonna del Rosario, proveniente dalla chiesa parrocchiale dell'Assunta in Borgoticino e conservata presso il Museo d'arte religiosa qui considerato, oggetto ascrivibile alla prima metà del XVIII secolo (1713-1750 ca.). Tali elementi, relativamente diffusi nei tessuti sinora analizzati, possono contribuire ad una datazione più precisa dell'oggetto. Un altro confronto si può istituire con i tessuti detti a pizzo, ascrivibili al primo quarto del XVIII secolo secondo D. Devoti (D. Devoti, "L'arte del tessuto in Europa", Milano 1974). Ma la presenza di cornici ovali chiuse e le campiture a scacchiera, ancora presenti nelle foglie e nei fiori, suggerirebbero una datazione lievemente anticipata tra la fine del XVII secolo e l'inizio del XVIII (cfr. R. Cox, "Les soierie d'art", Paris 1914; P. Thornton, "Baroque and Rococò silks", London 1965). In mancanza di dati specifici il velo di calice qui considerato può essere ritenuto opera di tessitori francesi tra XVII e XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100038139
  • NUMERO D'INVENTARIO 56/ V
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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