presepio, insieme di Canonica Francesco (e aiuti) (inizio sec. XX)
L'insieme si compone di scenografie visibili e parti meccaniche nascoste, e delle singole statue dei personaggi. L'intero spazio che ospita il presepio è coinvolto nella sua finzione scenica, comprendente una pedana ad anfiteatro per il pubblico. Il soffitto dell'intero locale è coperto da tela e cartapesta simulanti la volta di una grotta, trapunta di piccole luci colorate. Il Presepio è costituito da un insieme di costruzioni in cartapesta, cartone e tela, che articolano le tappe successive della vicenda, dall'Annunciazione al Viaggio dei Re Magi, all'omaggio dei pastori e dei Magi alla capanna, procedendo da sinistra verso destra. Le costruzioni scenografiche mascherano in parte sostegni e meccanismi creando uno spazio ulteriore tra quinte intermedie e fondale dipinto secondo le ore del giorno: notte, alba, giorno, tramonto. Tra sostegni e fondale passano, scorrendo su una puleggia, i pellegrini. Sul davanti artigiani, pastori, signori; a destra la capanna. Sotto il palco e dietro i meccanismi in legno, ferro, con cinghie e pulegge, vasche e impianto elettrico. L'insieme si compone di 158 figure, 5 gruppi di edifici, 21 palme. Poche figure piene
- OGGETTO presepio
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MATERIA E TECNICA
CARTA
cartapesta/ modellatura
FERRO
legno, intaglio
METALLO
Tela
tessuto
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ATTRIBUZIONI
Canonica Francesco (e Aiuti): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La parrocchia della S.ma Annunziata era anticamente sede di una Confraternita. Costruito per gusto personale e con mezzi e materiali in gran parte di recupero, nel corso degli anni, a partire dal 1902, da un tipografo e commerciante di oggetti d'arte sacra, Francesco Canonica, e dai suoi familiari, fu esposto per la prima volta nel 1910 nella chiesa della Madonna degli Angeli in via Carlo Alberto. Tutto il complesso fu trasferito nella chiesa di S. Alfonso nel 1918 e infine nel 1925 trasportato nei locali sotterranei a fianco delle fondamenta della chiesa della SS. Annunziata e qui aperto al pubblico nel 1927. La sua vicenda entra da qiuesto momento nella storia della chiesa dell'Annunziata, e più per voce popolare che per diretto coinvolgimento della Parrocchia, perchè la gestione dell'apertura e la conservazione e ampiamento restano in parte in mano agli eredi Canonica e in parte affidate all'attività volontaria di singoli parrocchiani. In città, invece, è noto come "Presepe dell'Annunziata" e costituisce una delle principali attrazioni natalizie, finchè l'incendio del cinema Statuto pone in termini perentori il problema della sicurezza dei luoghi frequentati dal pubblico e il parroco attuale, don Secondo Tenderini, responsabile dei locali, non potendo garantire al pubblico una doppia uscita, nè un servizio di controllo dell'afflusso del pubblico, e potendo provvedere solo in parte al rifacimento dell'impianto elettrico, rinuncia all'apertura (1983). Della manutenzione ordinaria si occupa ancora un volontario, e così degli aspetti organizzativi (1986, sig. Beppe Bottero). In questi mesi si è trattato di definire il definitivo passaggio del complesso alla parrocchia, che ora ne è proprietaria. L'attuale veste del complesso è il risultato di interventi e aggiunte che si susseguono negli anni: le aggiunte più recenti sono il sistema di acqua corrente ver che riempie il lago e corre nel fiume sulla sinistra, e il sistema di illuminazione con variazione di intensità della luce. Anche l'edificio "esterno" sulla sinistra, con l'Annunciazione è stato aggiunto nel secondo dopoguerra. Il nucleo centrale, con edifici e meccanismi, è stato costruito nei primi vent'anni di questo secolo. L'autore ha utilizzato un motore elettrico recuperato da una nave in dmolizione, e per distribuire il movimento ha costruito un sistema di alberi e ruote collegati da cinghie. Ha costruito sagome di metallo di cavalli, cammelli, asini e persone articolati, fissate ad una puleggia che corre davanti al fondale, mntre sui piani più vicini alla fronte sono collocate figure intere, di dimensioni diverse e costruite in modi diversi. Ci sono infatti alcune figure in legno pieno (vestite e colorite), ma la maggior parte di esse hanno "corpo" solo nell atesta e nelle mani, mentre il resto della figura è un semplice sostegno ai vestiti: questi ultimi hanno in qualche caso fogge definite, in molti sono frutto di adattamenti "casalinghi". I Magi sono opera di un artigiano della Val Gardena. Le attività artigiane sono illustrate da due filatori, tre falegnami, tra arrotini, due sarti, due mugnai, due boscaioli. Cfr. anche "Storia del Presepio dell'Annunziata", Torino 1981, ciclostilato; E. Mon, "Il presepio meccanico in cerca di sponsor", in "La Stampa", Torino, 23 dicembre 1886. Aggiornamento: Nel 1989 il presepe è stato riaperto al pubblico, dopo interventi al sistema di sicurezza pagati con soldi raccolti per iniziativa della Famija Turinesia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100038061
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- ISCRIZIONI sulla capanna - Gloria in excelsis Deo - corsivo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0