Cristo crocifisso

croce d'altare,

La croce è composta da pezzi di legno comune assemblati insieme e rivestiti in parte con un legno più pregiato; base e croce sono profilate da listini d'avorio e decorate con intarsi di madreperla applicati su una base di materia grigia non identificata. Intorno alla base sono applicati cilindetti che nella parte inferiore fungono da supporti per la base trapezoidale. La croce, inserita alla sommità del blocco della base, è anch'essa scandita da cilindretti uguali a quelli posti intorno alla base. Il resto della decorazione in madreperla, che originariamente doveva coprire tutta la parte frontale della croce, è quasi completamente caduto, come pure gran parte del profilo in avorio. Al centro dei bracci è sovrapposta una croce in lastra d'argento sbelzata, decorata con motivi a raggio all'intersezione dei bracci, e con ricchi motivi vegetali sui canti; su questa croce è infine applicato con tre chiodini il Cristo, anch'esso in argento

  • OGGETTO croce d'altare
  • MATERIA E TECNICA avorio/ intarsio
    argento/ laminazione
    legno/ intaglio/ intarsio
    madreperla/ intarsio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce era conservata sull'altare della cappella di S. Bernardo, come si intravede in una fotografia pubblicata nella guida del Santuario di N. Carboneri (cfr. G. Carboneri, "Guida storico-illustrata al Monumentale Santuario di Mondovì", Torino, s.d. ma 1932) e come testimonia don Nasi (comunicazione orale). Come è stato osservato a proposito di un servizio di croce e tre cartegloria conservato a Roma nella chiesa di S. Maria inAracoeli, che presenta le medesime caratteristiche tecniche, questo tipo di oggetti veniva prodotto in Terrasanta da un gruppo di monaci provenienti dall'Italia Meridionale lì trasferitisi sullo scorcio del XVII secolo (cfr. "Tesori d'arte sacra di Roma e del Lazio dal Medioevo all'Ottocento", catalogo della mostra, Roma 1975, scheda n° 328 di S. Rossi). Molto simili oltre che per le caratteristiche tecniche anche per l'impianto decorativo sono invece due croci ritrovate in territorio piemontese: una nella chiesa di S. Francesco a Benevagienna (CN) e un'altra conservata nella chiesa parrocchiale di Grana (AT) (fotografata e segnalatami da Daniela Vaccari). Sotto la base di quest'ultima si legge la seguente iscrizione, che segna un importante punto di riferimento per la datazione e una conferma per la provenienza di questo tipo di oggetti: "Il Rev:do/ Pre Pietro Antonio/ di Grana 1742/ la manda alla Paro/ chia di Grana/ Pre/ gando il Sig.r Arci/ prette cantare tre in tutto/ Messe da Requiem/ per suo Padre Mre/ e fratello/ Requiescant in/ pace/ Amen"; seguono a questo punto una serie di parole non più leggibili tra cui compare una data, forse il 1723; l'iscrizione termina con la frase: "Memoria della Madre/ Patria" seguita da un monogramma non identificato e dal disegno di una croce di Gerusalemme. Entrambe queste croci presentano una serie di motivi decorativi, come i cilindretti che scandiscono i contorni, i fiorellini stilizzati che incorniciano la base, quasi uguali a quelli che corrono lungo la bese della croce di Vicoforte, che sembrano dunque suggerire una produzione seriale di questo tipo di oggetti. Nell'Archivio del Santuario, in un inventario redatto nel 1730, è citata "una croce di Gerusalmme" tra gli oggetti conservati nella cappella della Vergine (Cfr. Archivio del Santuario, R2/16); altre due croci dette di Gerusalemme sono citate in un inventario del 1816 in cui si specifica anche che una è in cattivo stato, mentre sull'altra "coll'impronto di Gesù Cristo" è stato fatto apporre un Cristo in argento dorato (cfr. Archivio del Santuario, P/26). L'assenza di una descrizione più precisa della croce nell'Inventario più antico e la notizia dell'esistenza di due croci nel 1816 non consente di porre il 1730 come termine ante quem. E' però possibile che la croce sia giunta al Santuario intorno a quegli anni, anche considerando che la croce di Grana, che abbiamo visto molto simile nella decorazione, giunge nel 1742
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037837-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE