archibugio - da caccia, opera isolata di Callin Giovanni Pietro (ultimo quarto sec. XVII)

archibugio da caccia, post 1685 - ante 1685

Canna ad anima liscia, a tre ordini: ottagonael con spigoli arrotondati, tonda sfaccettata, tonda con gioia in volata. Gli ordini sono separati da cornici a filetto. Alla canna sono solidali i tubi serbatoio e di alimentazione che sono: - tubo serbatoio polvere, in ottone, con foro di alimentazione e luce di scarico scentrata rispetto al serbatoio stesso. Tubo alimentazione polvere, in lamiera di ferro traforata; tubo serbatoio pallottole, in lamiera di ferro traforata, con sportellino di carico, capacità, 13 colpi. Tra il serbatoio polvere e il corrispondente tubo di alimentazione vi è un misurino troncoconico di ottone, comandato da una levetta che in posizione di alimentazione chiude lo scarico del serbatoio polvere e in posizione di riempimento blocca l'alimentazione mediante un diaframma. I tubi inferiori sono lateralmente carenati con guance di ottone. La canna porta inferiormente un perno che ne consente la rotazione assiale rispetto alla culatta. Culatta: è costituita da un blocco di bronzo fuso e lavorato. Comprende le due codette di fissaggio alla cassa; la camera di scoppio, situata in corrispondenza della canna; il canaletto di alimentazione del bacinetto; il canaletto di scarico dell'accesso di polvere; la camera della palla con [continua nel campo Osservazioni]

  • OGGETTO archibugio da caccia
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
    bronzo/ fusione/ cesellatura
    radica di noce/ intaglio
    acciaio/ fusione
    ottone/ fusione/ traforo
    ferro/ battitura/ traforo
  • ATTRIBUZIONI Callin Giovanni Pietro (notizie 1658-1685)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Armeria Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO p.zza Castello, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arma in esame, pur con qualche difetto, è ottimamente ideata e ben costruita. La traforatura del tubo di alimentazione della polvere richiede che l'arma venga posizionata con una certa inclinazione per evitare la dispersione della carica. Per questo motivo la celerità di tiro ad arma totalmente alimentata è presumibile che non fosse superiore a 3-4 colpi/minuto. Giovanni Pietro Callin, armaiolo del duca Carlo Emanuele II di Savoia, fu operante ca. tra il 1658 e il 1685. Si tratta dell'unica arma di questo autore citata dallo Støckel-Heer, International Lexicon der Büchsen macher, II ed., Schwäbisch Hall, 1978, vol. I, p. 184. L'opera è anche ricordata in A. Angelucci, Catalogo dell'Armeria Reale di Torino, Torino, 1890, n. M 62; A. Gaibi, Armi da fuoco italiane ecc., Milano, 1962, tav. 137/a; A. Gaibi, Armi da fuoco italiane ecc., Milano, 1968, n. 371; M. Lindsay, One Hundred Great Guns, New York, 1967, pp. 117, 175;G. Dondi, M. Cartesegna, Schede critiche in F. Mazzini (a cura di), L'Armeria Reale di Torino, Busto Arsizio, 1981, n. 300
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034702
  • NUMERO D'INVENTARIO M 62
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI culatta/ lato sinistro - professionale - Marchio - Callin Gio. Pietro - GIO. PIETRO CALLIN A GENOVA 1685
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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