don Filippo Albera distibuisce l'elemosina ai poveri

rilievo,

Il rilievo raffigura il sacerdote sulla sinistra nell'atto di distribuire l'elemosina ad un fanciullo ed un uomo vestito poveramente

  • OGGETTO rilievo
  • ATTRIBUZIONI Argenti Giuseppe (1810/ 1876)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale Maggiore della Carità, USL 51
  • INDIRIZZO Corso Mazzini, 18, Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia monumentale è presente nel complesso solo per celebrare il sacerdote dell'ordine dei Cappuccini Filippo Albera; il monumento è eretto non solo per adempiere alle norme prescritte dalla delibera del 1848 (commentata nella scheda cartacea n.4), ma anche per testimoniare la riconoscenza al religioso "che dopo la soppressione del suo convento stetteper 40 anni al servizio spirituale di questo Pio luogo e meritò di essere chiamato il padre dei poveri" (C. Negroni, Istituti novaresi di pubblica istruzione e beneficenza, in Monografie Novaresi, Novara 1877 s.d., p. 122). IL donatore depositava in data 19 luglio 1833 presso l'ospedale £. 6000, assegnando alla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo un legato per 6 messe annue (Archivio Storico Diocesano di Novara, Visita pastorale Gamba (1911), Origine e descrizione dei legati e anniversari e messe lette lasciati alla chiesa parrocchiale di S. Michele Arc. nell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara tomo 472). Il cronista dell'articolo del 1865 comparso su "La Verità" assegna la realizzazione del monumento a Giuseppo Argenti, scultore molto attivo in zona fino al 1876 e figura artistica novarese fondamentale per l'apparato decorativo del complesso in questione. Si deve infatti ad una sua probabile collaborazione con gli amministratori dell'Ente la definizione del progetto generale ideato a partire dalla metà del secolo XIX (la datazione più antica pervenuta è il 1852, data del ritratto del sacerdote Galvagna dell'Argenti). La presenza di questo scultore fra i primi artisti attivi all'Ospedale - che si uniforma in questo modo ad un modello di decoro civico sperimentato nei medesimi anni dall'Amministrazione municipale - annovera i busti e le medaglie dei benefattori tra le significanze della scultura ottocentesca novarese. La collocazione geografica della città comporta una dipendenza dall'area lombarda a cui solo nella seconda metà del XIX secolo si sostituiscono gli orientamenti più eclettici legati alla cultura torinese; l'Argenti appartiene infatti ad una famiglia di scalpellini lombardi ed approda a Novara intorno al 1824 come collaboratore di POmpeo Marchesi. E' autore di numerose opere raffiguranti soggetti di vario genere, ma caratterizzate da un buon livello produttivo anche nelle sculture meno impegnative. Nel corso di circa 50 anni di attivitàrealizza sculture "di rappresentanza" per i più importanti edifici pubblici civili e religiosi, monumenti funebri, soggetti profani, realizzazioni plastiche per camini e saloni in città e nel territorio (è documentata una sua scultura per la parrocchiale di S. Maria Maggiore). Le sue opere, impostate su modelli accademici lombardi, determinano l'aderenza alle medesime indicazioni di quasi tutta la scultura novarese dal 1840 al 1870 e continueranno la matrice neoclassica importata in zona dalle opere dei Collino, di Gaetano Monti, di Marchesi e continuata da Gerolamo Rusca e dall'Argenti stesso. Il monumento al sacerdote Albera è un riscontro diretto di queste indicazioni: composto con pochi elementi architettonici, si avvale di decorazioni tratte dal repertorio neoclassicoe mantiene un equilibrio di volumi e ombre. Il soggetto rappresentato è molto diffuso e propone uno scontato repertorio figurativo: delle tre figure quella che risalta meglio è il sacerdote, avvolto in un ampio mantello che cade a pieghe fortemente chiaroscurate e interpretato con un aspetto caritatevole. Il vecchio ed il fanciullo sono invece rigidi e privi di dinamicità, realizzati con attenzione nella resa delle masse muscolari. Nel busto ritratto ritornano i caratteri della scultura dell'Argenti: volumi definiti, chiarezza nella disposizione dei piani, ma intensità nello sguardo che conclude il modellato del volto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034632-1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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