candelabro, serie di Bellezza Giovanni (metà sec. XIX)

candelabro,

I candelieri poggiano su una base con piedi a zampa di leone, con tre facce contenenti figure di angeli applicate e dorate raffigurate frontalmente ed a mani giunte. Lungo gli spigoli sono girali fitomorfi lavorati a giorno. Nodo a vaso decorato da baccellature, girali, foglie di vite e festoni alternati a teste di cherubini e palmette entro cornici ovali. Il fusto presenta motivi neoclassici come le palmette e scanalature

  • OGGETTO candelabro
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura/ fusione/ stampaggio
    ottone/ doratura/ fusione/ stampaggio
  • ATTRIBUZIONI Bellezza Giovanni (1807/ 1876)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I candelieri non compaiono nell'inventario del 1845; la prima citazione è del 1933 (G. Barlassina - A. Picconi, La chiesa di Novara, Novara 1933, p. 48) quando vengono indicati come dono del vescovo Gentile ed opera di Giovanni Bellezza nel 1845. Certamente esatta è l'indicazione della donazione, data la presenza dello stemma del vescovo, in carica dal 1842 (V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Vol. III, Roma 1930, pp. 394-395). Lo stesso Gentile aveva già donato alla cattedrale un servizio da messa anch'esso contrassegnato dal proprio stemma. Più difficile verificare la paternità dell'opera, secondo la bibliografia storica da riferirsi a Giovanni Bellezza, orefice e cesellatore milanese, attivonel secondo ottocento ed artefice di alcune importanti commissioni come il Pallio Taverna del duomo di Milano (Z. Giunta di Roccagiovine, Bellezza Giovanni, in Dizionario Biografico degli italiani, vol. VII, Roma 1965, pp. 637-638; M. Cinotti, in Il duomo di Milano, Milano 1973, p. 273; Tesoro e museo del duomo di Milano, Milano 1978, p. 79-80). Gli oggetti riprendono - con misure ridotte - il modello di candeliere eseguito da Bartolomeo Conterio nel 1838 per l'altar maggiore. Al momento ignoriamo la destinazione degli oggetti (anch'essi per l'altar maggiore?). Il modello dei candelieri appartiene ad un gusto ancora neoclassicheggiante, nonostante i tempi già avanzati; si vedano in questo senso le figure degli angeli della base, i girali, la palmette che riprendono moduli ampiamente diffusinell'oreficeria e nell'arredo di primo ottocento (E. Castelnuovo - M. Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034619
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI Sulla base, lato inferiore - vescovile - Stemma - Monsignor Giacomo Gentile - Scudo a punti equipollenti: scaccato di 9 scacchi, ossia partito di due e troncato di due; cantone destro del capo a piccoli punti; capo a righe orizzontali; timbrato del cappello di cardinale (dodici nappe disposte uno, due, tre per parte)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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