ritratto di Hieronima Granari

dipinto, 1650 - 1699

La benefattrice è raffigurata al centro della tela, in posizione quasi frontale, a mezza figura, in un ovale di colore bruno scuro su fondo di colore marrone molto scuro; una tenda di colore rosso cupo taglia lo sfondo. La benefattrice presenta una carnagione rosea tendente all'arancione, capelli e occhi di colore bruno. Indossa un abito marrone scuro con una fascia, lungo la scollatura di colore verde bruno, coperta da un pizzo di colore bianco-giallognolo; dello stesso colore sono il ventaglio, i pizzi delle maniche, le perle applicate sull'abito, quelle dei bracciali e della collana, mentre le pietre degli anelli sono nere. Nella parte inferiore del dipinto compare una cartella, di colore grigio-giallastro, con una scritta identificante il personaggio e l'entità della donazione

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 98
    Larghezza: 76
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale dei SS. Antonio e Biagio
  • INDIRIZZO via Venezia, 16, Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigura Hieronima Granari, o Girolama Granara, unica figlia ed unica erede del patrizio Girolamo. La benefattrice, moglie prima di Scipione Guasco e poi di Ottavio Guasco, nel 1588 sposò Rodrigo di Toledo, governatore di Alessandria; morto anche il terzo marito si dedicò esclusivamente ad opere di beneficenza (cfr. F. Gasparolo-F. Guasco di Bisio-C. Parnisetti, "Raccolta di iscrizioni alessandrine", Alessandria 1935). Nel 1625 morì lasciando all'Ospedale dei SS. Antonio e Biagio un mulino sul fiume Tanaro con testamento del 30 ottobre 1625 rogato Martino Pisano, notaio in Milano (Archivio Ospedale). Il ritratto, che presenta notevoli affinità nell arigidezza dell'abito e dei lineamenti del volto con il ritratto di Ambrosius Goreta, venne probabilmente eseguito nella seconda metà del XVII secolo, anche se le molteplici ridipinture ne rendono difficile la lettura. Non è escluso che faccia parte di quei dipinti raffiguranti ritratti di benefattori per i quali la Congregazione di Carità approvò, nella seduta del 25 febbraio 1895, interventi di "riparazione e ristorazione" (Archivio Ospedale). Ma è anche vero che in numerose occasioni si deliberarono interventi di restauro per i ritratti dei benefattori. Il dipinto compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n° 73, numero che non è riportato sul retro del quadro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034257
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso, entro cartella - NOBILIS FEMINA/ HIERONIMA. GRANARI. UNICA.HIERONIMI.FILIA.ET.HERES/ PAUPERIBUS.AEGROTANTIBUS.TANARI.PISTRINO.LEGATO/ DEFERENTIBUS.COMITIBUS.BARBOVIIS.AMPLI.ASSIS.HEREDIBUS/ NUNCUPATIS/ MONTE.PIETATIS. SUBSTITUERAT/ MDCXXV - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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