parokhet, opera isolata - manifattura torinese, manifattura italiana, manifattura francese, ambito ebraico (prima metà XVIII)

parokhet, post 1700 - ante 1735

Parokhet piccolo (per l’interno dell’arca) composto da due diversi tessuti: un telo nella parte centrale incorniciato a forma di arco da un gallone; tre frammenti del secondo tessuto che costituiscono le parti laterali e la fascia superiore del parokhet, separata dallo stesso gallone applicato ad arcata. Denominazione tecnica: A. damasco gros di Tour, broccato, fondo rosa/arancio; B. lampasso fondo damasco, lanciato e broccato, fondo verde. Disegno: A. su un fondo rosa/arancio, corsi paralleli orizzontali di piccole cornici a cuore rese da sottili volute rosa e oro (o argento) e racchiudenti al centro una viola, si alternano ad elementi floreali stilizzati e a piccole foglie lanceolate e cuoriformi in oro (o argento). Rapporto di disegno: 18x11 cm. Analisi tecnica. Orditi: uno di fondo, seta rosa/arancio, 144 fili/cm. Trame: una di fondo, seta rosa 48 colpi/cm; due broccate, oro e argento riccio e oro e argento filato (il filato messo doppio), 24 colpi/cm. Proporzioni: due colpi di trama di fondo per un colpo delle trame broccate. Costruzione tecnica: ordito e trama rosa producono il damasco intrecciandosi secondo le armature raso da 8 e gros di Tours e creando così zone giustapposte lucide e opache dovute rispettivamente alla faccia ordito del raso e all'effetto opaco del gros. Le trame broccate che creano il decoro, introdotte ogni due colpi di fondo, non presentano alcuna legatura. Disegno: B. impostazione in diagonale, su un fondo verde, a corsi paralleli di naturalistici mazzetti formati da piccoli fiori, foglie, bacche e frutti di bosco in quattro toni di rosa, verde chiaro, oro e argento, disposti in modo alternato intorno a un vaso e ad una forma ovoidale simile ad uno scudo. Rapporto di disegno: 26 x 54 cm. Analisi tecnica. Orditi: uno di fondo, seta verde, 60 fili/cm; uno di legatura, seta bianca, 24 fili/cm. Proporzioni: due fili di legatura per cinque fili di fondo, secondo la sequenza: un filo di legatura - tre fili di fondo - un filo di legatura - due fili di fondo. Trame: una di fondo, seta verde, 36 colpi/cm; una lanciata, seta gialla, 18 colpi/cm; sette broccate, seta rosa (tre toni), oro riccio con trama di accompagnamento di seta bianca, argento riccio, oro filato, messo doppio, con trama di accompagnamento di seta bianca, argento filato, messo doppio, 18 colpi/cm. Proporzioni: due colpi di fondo per un colpo delle trame supplementari. Costruzione tecnica: il fondo del tessuto, con ordito e trama verdi, presenta la caratteristica alternanza di zone opache e lucide, prodotte dalla giustapposizione della faccia trama e della faccia ordito di una stessa armatura, in questo caso il raso da 8, tipica del damasco. Inoltre, il telo presenta un ordito supplementare di legatura impiegato per fermare in diagonale 3/1 (direzione S al diritto) le numerose trame supplementari che creano il decoro. Il gallone che forma il motivo a arcate in corrispondenza delle giunzioni fra i diversi teli (4 cm) è in flato oro e seta gialla, con bordi ondulati e disegni floreali stilizzati. Una corta frangia a gonna ritorta ad anelli in filato d’argento o oro (1,5 cm) è applicata ai bordi laterali; una frangia a gonna ritorta di 5 cm rifinisce il lato inferiore, ed è sormontata da un gallone operato in oro con bordo superiore a festoni. Sul bordo superiore, diciotto asole in cordoncino in filo d0argento su anima beige trattengono altrettanti anelli di ferro del diametro di 2 cm. Fodera in taffetas di seta beige/arancio

  • OGGETTO parokhet
  • MATERIA E TECNICA seta/ damasco
    seta/ lampasso
    seta/ gros de Tours
    seta/ broccata in oro
    seta/ lanciata
    filo/ lamellatura
    filo di seta
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    seta/ broccata in argento
    filo d'argento/ lamellatura/ lavorazione a telaio/ ricciatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese Manifattura Italiana Manifattura Francese Ambito Ebraico
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Tempio Israelitico
  • INDIRIZZO piazzetta Primo Levi, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il frammento A può essere datato intorno al 1700 circa e può essere riferito a manifattura italiana o francese; il frammento B, di manifattura francese, è databile tra il 1720 e il 1735 circa. I motivi piccoli e serrati della fascia esterna del parokhet, a causa anche delle numerose cuciture del tessuto, delle scoloriture e dei tagli, sono di difficile comprensione. Il tipo di tecnica può però essere di confronto all'individuazione del periodo di produzione, in quanto il damasco gros di Tours broccato è impiegato particolarmente a partire dai primi anni del Settecento nella tipologia decorativa dei "bizarre". Benché il motivo del tessuto sembri anticipare i piccoli disegni bizarre dell'inizio del secolo, decorazioni con una struttura simile si incontrano anche nei decenni precedenti. Il telo centrale del parokhet presenta una soluzione decorativa frequentemente adottata a partire dai primi decenni del Settecento e che raggiunge il culmine della sua espressività nei disegni eseguiti a Lione da Jean Revel intorno agli anni '30-'35: aspetti peculiari dei tessuti di questo tipo sono dati dalla libera disposizione e dall'accentuato naturalismo degli elementi vegetali. La linearità del fondo damasco, i tenui colori adottati nel decoro e l'assenza dell'effetto tecnico del point-rentré, possono sorreggere l'ipotesi di un prodotto dei primi anni dell'epoca del naturalismo tessile settecentesco, testimonianza dell'evolversi di un'espressione decorativa che partendo dall'originale e fantastico bizarre accentuerà sempre di più la libertà della composizione, l'effetto tridimensionale, la varietà degli elementi vegetali e le vivaci suggestioni di colore. Un altro frammento dello stesso tessuto è stato utilizzato per confezionare un meil (n. inv. 123). Per un esempio di tessuti affine (cfr. P. Thornton, Baroque and Rococo Silks, London, 1965, n. 44b). Una soluzione decorativa molto simile, sia per l'uso dei colori, sia per l'impostazione del fondo e del motivo, compare in una pianeta conservata nel Museo Ghislieri, Santuario di Vicoforte, Mondovì. L'oggetto è stato pulito nel 1984 in previsione della Mostra "Ebrei a Torino"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso non cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034177
  • NUMERO D'INVENTARIO 181
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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