ostensorio architettonico, opera isolata - bottega lombardo-piemontese (seconda metà sec. XVII)

ostensorio architettonico,

Si compone di 5 parti: piede e nodo saldato, teca avvitata al basamento, campana in cristallo, piattino con lunetta (formata da due pezzi ad incastro di cui uno mobile e l'altro saldato al piattino) in argento dorato appoggiato alla coppa della teca, coperchio con croce lobata in argento sfilabile dall'alto. Piede dal contorno mistilineo decorato da targhe con cornici a volute intrecciate in cui sono inserite tre teste di cherubini alternate alle figure a mezzo busto di una Madonna con il Bambino in braccio, un frate a braccia aperte ed un martire con palma, corona e bandiera. Il piede termina in alto con decorazioni di foglie e sferette. Il nodo riprende l'impostazione decorativa del piede e presenta tre teste di cherubini alternate a tre figure a tutta altezza di un religioso a capo scoperto con pastorale, di un santo con spada e libro e di un frate inserite in cornici ellittiche con volute. Sono evidenti le differenze nel tipo di decorazione e nel gradi di usura ed ossidazione in corrispondenza dell'innesto tra piede e nodo, nonchè nella zona di raccordo tra nodo e teca; si nota inoltre la non perfetta assialità di queste parti fra loro e il perno filettato saldato all aparte inferiore della teca su cui si avvita il basamento è chiaramente aggiunto. [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO ostensorio architettonico
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ doratura/ fusione/ sbalzo
    CRISTALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia di un ostensorio d'argento riferibile alle caratteristiche di quello in oggetto è del 05/05/1682 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1682), Arciprete C. A. De Medicis, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali). Gli inventari e le visite pastorali precedenti indicano la presenza nell'antica parrocchiale di S. Maria delle Grazie di un ostensorio d'argento già nel 1569 (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale 1569, tomo 2, p. 144) di cui si perdono le tracce ad inizio Seicento, sostituito con un "tabernaculum gestatorium ex auricalco inaurato" (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Volpi, 1628, tomo 115), citato in seguito come "ostensorio alla forma di lotone o sij ramme indorato d'altezza ordinaria" sia nell'inventario del 1665 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1665), curato G. Battista Gasparino, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali) che in quello del 1682 quando compare anche "un altro ostensorio d'argento di peso onze trenta" identificabile con quello in oggetto e databile quindi tra il 1665 ed il 1682 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1682), Arciprete C. A. De Medicis, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali). Gli inventari successivi confermano tale identificazione, precisandone più in dettaglio le caratteristiche: nel 1702 è indicato come "ostensorio d'argento di valuta di scudi cinquanta in circa" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1702), Arciprete C. S. Tartagliotti, cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali, doc. (1702/07/03), nel 1757 e nel 1763 come ostensorio "a castello pure d'argento di valuta circa cinquanta scudi" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1757/06/06), don Terrazzi, carte sciolte; Archivio di Stato di Novara, Inventarium Ven. de Fabricae Ecclesiae Paroch.lis Terrae Grig.ci (30/05/1763), fondo notai, notaio G. B. Preti, Grignasco, minutario n. 12 (1763-1765), doc. n. 2427) e a metà dell'Ottocento, nella nuova parrocchiale di Vittone, come "ostensorio d'argento a castello con sua campana in vetro, con lunetta e bacino d'argento dorato per uso continuo" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte). Come suggerisce quest'ultima annotazione e nonostante le sue caratteristiche di ostensorio ambrosiano, esso ebbe un utilizzo continuo anche dopo il 1749 quando venne donato dai benefattori di Grignasco residenti a Roma l'ostensorio raggiato che serviva per le solennità. Con essi è sempre indicato negli inventari l'antico ostensorio in ottone dorato - anch'esso di tipo ambrosiano - del quale l'inventario Terrazzi (1757) sottolinea la "bellissima fattura" e l'inventario Stella (1846) precisa che veniva utilizzato negli oratori: intorno al 1930 l'arciprete Gallavresi segnala in una relazione il furto di un "ostensorio a tempietto in uso all'Oratorio di San Rocco". Il piede dell'ostensorio in oggetto è di forma simile a quello di alcuni calici trinesi della sesconda metà del XVII secolo (A. Barbero - C. Spantigati, Inventario Trinese, Fonti e documenti figurativi, Trino 1980, pp. 104, 115, 168), mentre la teca ed il coperchio richiamano l'ostensorio ambrosiano della Confraternita della Buona Morte di Trino (Ibidem, p. 105) e denunciano quindi una dipendenza dall'ambiente milanese. Come si è visto, sono evidenti i segni di uno o più interventi di restauro che devono aver comportato anche la sostituzione di alcune parti quali gli elementi di raccordo tra piede e nodo e tra nodo e teca, chiaramente differenti per tipo di decorazione e grado di usura e di ossidazione: di tali interventi non si trova però traccia nelle carte di archivio. Attualmente non sono visibili punzoni. L'ostensorio viene sempre citato nell'antica parrocchiale di S. Maria delle Grazie, anche nel 1783, in occasione della visita per la consacrazione della nuova chiesa (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Balbis Bertone, 1783, tomo 358) a conferma del suo usuale utilizzo. Fu certamente trasferito nella nuova chiesa subito dop ola consacrazione insieme ad altri arredi ed oggetti di culto propri della parrocchia: nel 1789 l'arciprete Pitti ne annota la presenza per la prima volta (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Relazione fatta l'anno 1789, Arciprete L. Pitti, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali). Recentemente è stato trasferito in casa parrocchiale per motivi di sicurezza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034033
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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