Il capo leggermente reclinato verso sinistra è coronato di spine; il volto ha un'espressione dolente ed è rigato di sangue. Barba, baffi ed il lunghi capelli lisci ricadenti sulle spalle sono neri. Indossa una veste rossa con scollo quadrato e manto blu, che coprono il busto. Poggia su un piedistallo in legno dipinto in verde

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA argilla/ modellatura a mano/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Wespin Giovanni Detto Tabaquet (1568-1569/ 1615)
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto fu donato con atto del 01/09/1810 dal Capitano Giulio Cesare Vieta di Borgosesia, ma a quel tempo domiciliato a Grignasco. Nell'atto il busto viene presentato come "opera del celebre Tabacchetti milanese, orriginale di nostro Sig.r Giesù Christo cui porta la croce sul sagro Monte di Varallo" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Atto di donazione 01/09/1810, CArt. Chiesa di Bovagliano, Cappelle di S. Giustino e del SS. Crocifisso). Il testo suggerisce che si tratti di un modello per la statua della cappella della "Salita al Calvario" n. 36 al Sacro Monte di Varallo, ultimata nel 1599 da Jean de Wespin detto il Tabacchetti (G. Testori - G. Frangi - D. Bianco - P. Meriosio, Sacri Monti delle Alpi, Bregamo 1982, p. 49, f. 35). Le somiglianze sono in effetti significative, specie nell'espressione ed in alcuni dettagli quali la corona di spine e l'abito. Proveniente da una famiglia di scultori francesi che lavorarono in Italia nei secoli XVI e XVII, Jean de Wespin realizzò anche le statue di Adamo ed Eva per il Sacro Monte di Varallo ed altre opere a Crea (Prima visione di San Giuseppe e cappella del Paradiso) e a Graglia con il fratello Nicolas (Cappella di San Carlo). Il busto era precedentemente stato esposto nell'Oratorio di casa Vieta a Borgosesia e fu espressamente donato all'altare del Crocifisso di Grignasco con una convenzione che prevedeva la proprietà riservata al Vieta ed ai suoi successori ed eredi tenuti però a lasciare l'opera nella cappella designata o in altra di Grignasco se cause di forza maggiore ne avessero imposto la rimozione. Il manufatto sembra aver subito una ridipintura, forse all'atto della sua sistemazione nella nicchia, come potrebbe confermare una nota contenuta nella contabilità dell'altare del Crocifisso che registra un pagamento "per l'effigie del SS. Crocifisso sopra la tenda, e per quella del simulacro ecce homo egregiamente dipinto dal Sig. e Pittore Comoli" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Attivo Passivo Chiesa parrocch.le fuori d'uso, spese dal 1803 al 1829): il pittore Comoli citato potrebbe essere Pietro Comoli di Valduggia, attivo tra la fine del XVIII ed i primi del XIX secolo (C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani, Varallo Sesia 1968)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034013
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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