balaustrata di cappella, opera isolata di Piodi Francesco, Piodi Francesco Antonio (ultimo quarto sec. XVIII)

balaustrata di cappella,

Formata da due corpi simmetrici, la balaustra è chiusa da un cancello in ferro battuto e segue l'andamento sinuoso dei due gradini in marmo tra navata e presbiterio. Ogni ramo h adue cartelle massiccie in macchia vecchia racchiusi tra due pilastrini impostati su una base di massiccio nero con scomparti variegati sull'intera lunghezza. Del medesimo massiccio nero è la cimasa che si raccorda ai pilastrini e ai cartelli per mezzo di altri marmi variegati. I pilastrini ed i capitelli rispettivi sono variegati e decorati da cornici gialle mistilinee con piccoli ornati, in uno dei quali è inserito un bottone in marmo rossiccio. Le cartelle riprendono il motivo delle doppie volute affacciate e sono caratterizzate dall'inserzione di due sfoglij con la sua pellata che va addosso alle volute, tutto di Bardilio di Carrara. I marmi sono lavorati solo verso la navata

  • OGGETTO balaustrata di cappella
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo
    marmo bardiglio
    MARMO NERO
    MARMO ROSSO
  • ATTRIBUZIONI Piodi Francesco (notizie 1754-1786)
    Piodi Francesco Antonio (notizie 1778)
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Prevista di massima dal Vittone nel progetto del 1752 con andamento rettilineo, fu realizzata solo nel 1778 su disegno dei cugini Francesco Piodi e Francesco Antonio Piodi di Viggiù. Il contratto fu stipulato a Grignasco tra l'arciprete G. P. Anselmi ed il rappresentante della fabbriceria Domenico Negri da una parte ed i cugini Piodi dall'altra il 14/04/1778 (Archivio Comunale Grignasco, Contratto 14/04/1778, Cart. 36, Inventari beni comunali 1673/1800, fasc. 65). La nota secondo cui Francesco Antonio Piodi firmava in qualità di "pubblico amministratore di Gioanni Antonio" suo padre suggerisce l'esistenza di una bottega familiare di antica tradizione, confermata anche dalla notizia della presenza a Novara nel 1726 di un Francesco Piodi come manovale tra gli aiuti di Carlo Beretta nei lavori di completamento dell'altar maggiore della Basilica di San Gaudenzio (A. Temporelli - D. Tuniz, S. Gaudenzio e la sua Basilica, Borgosesia, 1984, p. 258). Il contratto fa riferimento ad un disegno identico a quello per la balaustra dell'altar maggiore della chiesa dei R.R.P.P. del Carmine di Novara, ma una clausola consentiva ai fabbriceri di scegliere un nuovo disegno entro un mese se la balaustrata non li avesse soddisfatti. La differenza tra le due balaustre testimonia che il disegno originale, oggi introvabile, fu effettivamente variato. Lo conferma anche l'esistenza di due versioni del contratto: la prima, originale, non reca l'elenco dei marmi che erano evidentemente descritti nel disegno allegato; la seconda, uguale nel testo, presenta un'appendice con identica grafia con un elenco di marmi che corrisponde sostanzialmente a quelli in opera e cioè: "Bussa e Cimasa Massiccio di nero, Pilastrino in Massiccio di nero, Comparto nella Bussa di Barambana, Mezz'ovolo tutto di Barambana, Fascia co suoi Ornati di Ochiadino di Valcamonaca, Cornicietta di Giallo con i suoi piccioli Ornati, Fondo nel mezzo di Barambana, Ovadini di Mischio di Francia, Cimasa con il Tondino sotto di Occhiadino come sopra, Frigio sopra il Tondino sotto di Occhiadino come sopra, Frigio sopra il Tondino di Barambana, Cartello di Machia vecchia massiccio, Ornato d'intorno di machia vecchia, Cucchia che resta nel mezzo sarà di Occhiadino con suo Spechio nel mezzo di Verde di Varallo, altro che gira intorno ad un Bodronetto che resta abbasso Bardillo di Carrara, Due Sfoglij con la sua pellata che va adosso alle volute tutto di Bardillo di Carrara, Altra pellata che va nel mezzo sarà nel medesimo Massiccio del Cartello". La consegna dell'opera finita era fissata per la fine di ottobre del 1778. La prima notizia della presenza della balaustra è del 1783 (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Balbis Bertone, 1783, tomo 358)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033976
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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