altare, insieme di Piodi Giuseppe, Piodi Michele, Piodi Francesco, Albuzio Francesco Antonio (terzo quarto sec. XVIII)

altare, 1754 - (?) 1773

Su di una mensa in marmo nero poggiano gradini a marmi policromi alternati nelle tinte del rosa e del rosso, su cui si impostano lateralmente due lesene scanalate nelle stesse tonalità, terminate da capitelli corinzi dorati. Sul fastigio, la cui parte centrale si presenta a mosse volute, sottolineate da motivi vegetali, racchiudente al centro tre teste cherubiche in stucco con elementi dorati e sormontata da un motivo aggettante a voluta vegetale dorata, poggiano lateralmente due putti a tutto tondo. La cornice della pala, ad andamento curvilineo, è conclusa da due teste cherubiche dorate. Il paliotto è costituito da due volute in marmo grigio con al centro una ghirlanda nelle tinte del giallo e del nero, circondata da marmi policromi rossi e bianchi

  • OGGETTO altare
  • MISURE Altezza: 540
    Larghezza: 260
  • ATTRIBUZIONI Piodi Giuseppe (notizie 1754-1786)
    Piodi Michele (notizie 1754-1786)
    Piodi Francesco (notizie 1754-1786)
    Albuzio Francesco Antonio (notizie 1754)
  • LOCALIZZAZIONE Borgo D'ale (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I manoscritti ritrovati negli Archivi Comunale e Parrocchiale presentano notizie discordanti riguardo l'edificazione di questo altare. Nel Libro dei Conti della Compagnia del Santissimo Sacramento e Rosario è registrata, nel 1754, la fattura di pagamento di £. 774 al marmorino Francesco Albuzio di Clivio per la provvista di marmo per l'altare e la cappella di San Giuseppe (di questa cappella non esistono altre notizie). Nel Libro dei Conti della Compagnia del Santissimo Rosario risulta la fattura e i pagamenti ai fratelli Piodi di Viggiù, firmati dalle parti nella persona dell'allora vicario don Dotta, il 2/10/1786, per l'edificazione degli altari del Suffragio, di San Sebastiano e del Rosario. Nell'Archivio Comunale è invece l'impegnativa fatta ai fratelli Piodi, nel 1773, per l'edificazione di tutti e 4 gli altari laterali. La stessa notizia è riportata in Borgo d'Ale in data 1785 (Borgo d'Ale, vicenda di un paese, Torino s.d.,pag. 37). Ciò può far avanzare diverse ipotesi. La prima è che i Pioli abbiano eseguito, nel volgere di 13 anni, solo 3 degli altari concordati e che il quarto sia stato trasportato nella chiesa vecchia; in questo caso esso sarebbe opera di Antonio Albuzio. Per inciso è da ricordare come dal 1742 al 1752 è segnalata la presenza di un'altra famiglia di marmorini di Clivio, quella degli Albrizzi e Alessandro, impegnati nell'edificazione dell'altare maggiore della chiesa di San Pietro e Santa Lucia di Stabio (MARTINOLA G., Inventario d'arte del Mendrisiotto, edizioni dello Stato, 1975, p. 519). La seconda ipotesi è che nella fattura della Compagnia non si sia fatta menzione dell'altare di San Giuseppe perchè interamente pagato dal Comune. Dal punto di vista stilistico non si riscontrano grandi differenze di impostazione tra questo altare e gli altri, anche se si possono notare una maggiore armoniosità delle forme (ad esempio nella trattazione del fastigio a morbide volute) e una maggiore cura nella resa dei particolari, come le teste cherubiche, oltre al maggiore slancio dato ai capitelli, la resa morbida della cornice e delle volute del paliotto, che potrebbero far ritenete valida sia l'ipotesi di una mano diversa, sia, più facilmente, la prima esecuzione dei Piodi stessi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100025058
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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