tribuna d'organo, insieme di Barone Enrico, Garbazio (fine sec. XIX)

tribuna d'organo
Garbazio (notizie Fine Sec. Xix)
notizie fine sec. XIX

Balconata con andamento mistilineo che si estenda da un pilastro all'altro della controfacciata. Prospetto scompartito da 5 lesene con capitelli a voluta e 4 pannelli con intagli di ghirlande con fiori e nastri (esterni) e motivi floreali vegetali (centrali), racchiusi da cornici mistilinee con profili quadrangolari. Zoccolo e trabeazione modanati in rilievo, leggermente rilevate in corrispondenza delle lesene. La cassa d'organo presenta lesene laterali con capitello a volute e cascate di foglie e trumenti musicali terminanti con testine di cherubini in rilievo. Cimasa mistilinea che segue la disposizione scalare delle canne; cornicopie in rilievo all'innesto della cimasa; coronamento con modiglione affiancato da ghirlande di fiori che si adagiano sopra la cornice. Ai lati, in corrispondenza delle lesene, due statue scolpite a tutto tondo. Tutti gli elementi decorativi in rilievo sono dorati, così come i profili delle cornici; le parti lisce sono dipinte in grigio ed in due diverse tonalità di verde

  • OGGETTO tribuna d'organo
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura/ intaglio/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Barone Enrico (1862/ 1947)
    Garbazio (notizie Fine Sec. Xix)
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Cantoria adest et organum de proximo collocandum" è la frase che cita il manufatto per la prima volta (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Balbis Bertone, 1783, tomo 358). Prevista nei progetti di Vittone a lato del presbiterio, non era ancora stata realizzata nel 1770: i capitoli d'appalro per le finiture interne - redatti pochi mesi prima della morte del Vittone - attestano che la collocazione dell'orchestra "in disegno" fu discussa ma che allora "fu risoluto di lasciarla" (ASN, Deliberatio...13/04/1770, All. A, Notaio G. B. Preti, Minutario n. 14, doc. n. 2861). Fa quindi parte di quelle opere sfuggite alle intenzioni del Vittone sia come collocazione che come progetto; nella sua versione originaria è forse da riferire alle attività di artigiani locali come G. A. Rasetti attivo nella chiesa tra il 1778 ed il 1784, mentre la parte strumentale fu realizzata nel 1783 da Giuseppe Ragozzi, organaro di Colma residente a Mollia d'Arrigo, frazione di Grignasco. Nei primi dell'Ottocento sono documentati alcuni interventi sulla parte strumentale ad opera di Giovanni Antonio Ragozzi di Mollia d'Arrigo, che però non dovettero interessare la struttura fino al 1830 (APG, Attivo-Passivo. Chiesa parroch.le fuori d'uso, spese dal 1803-1829). Un notevole ampliamento dello strumento, progettato dall'organaro Pietro Minoletti di Isolella il 19/05/1846 (APG, Lettera 19/05/1846, cart. Fabbriceria Atti e Pratiche) fu quasi certamente messo in opera in un periodo successivo, anche se la fabbriceria aveva già provveduto ad un reperimento dei fondi. Il denaro derivò dalla vendita di una casa con giardino al Sig. Francesco Clivati che, in asta pubblica, offrì 4102 lire e 50: per l'occasione furono richieste ed ottenute l'autorizzazione papale del 22/03/1854 e quella definitiva della Curia vescovile di Novara del 17/07/1855 che sonsentiva di convertire il ricavato dell'acquisto di un nuovo organo (ASDN, Carteggio 22/03/1854 e 17/07/1855, Atti di Curia, Teche Parrocchie, Grignasco 8). E' interessante il confronto con un disegno a matita esistente sul muro del locale dei mantici riprodotto il allegato in scala 1:1 (allegato in duplice copia alla scheda cartacea); esso potrebbe rappresentare la situazione originaria del manufatto così come fu realizzato a fine Settecento; si nota una sostanziale identità d'impostazione nelle paraste e nelle parti decorative, ma la completa diversità con l'esistente nella centina caratterizzata dal differente innesto sulle paraste e dal gioco di volute contrapposte che richiama quello di mano del Vittone sugli archi delle cappelle. Anche la data 1882, scritta sul disegno, è significativa: potrebbe trattarsi del momento in cui divenne operativo il progetto di ampliamento dello strumento che comportò anche il rifacimento della cassa e l'aggiunta delle due statue in alto. I lavori dovettero richiedere alcuni anni per le modifiche allo strumento, forse anche a causa del terremoto del 0670371887 che determinò un radicale intervento di restauro dell'edificio. Quasi certamente questi lavori furono eseguiti dagli artigiani Barone e Garbazio che lasciarono l'iscrizione dietro il coronamento con la data del collaudo. L'attuale situazione è quindi fondamentalmente opera del 1899, con il probabile utilizzo e riasattamento di parti ed elementi decorativi del manufatto settecentesco. Tale rifacimento ha portato anche alla copertura delle dorature e delle tinte che dovevano essere state realizzate tra 1829 e 1830 da Antonio Chiara di Varallo che eseguì tutte le dorature interne della chiesa nell'ambito della ristrutturazione ottocentesca finanziata dal conte G.B. Viotti (ACG, Obbligazione per mezzo d'Ordinato della Comunità di Grignasco (08/11/1830), Cart. 10, Consiglio delibere 1816-1837)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033954-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sul retro del modiglione - BARONE/ E/ GARBAZIO/ FAB.TI MOBILI E/ LAVORI DI SCULTURA/ PER CHIESA/ GRIGNASCO/ FECERO CASSA ORGANO E CANTORIA/ 15 AGOSTO 1899. COLLAUDO - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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