Madonna della Cintola e anime purganti

dipinto, 1640 - 1660

Nella parte superiore della tela è raffigurata la Madonna della Cintola, con manto blu e abito rosa intenso, tra nuvole giallo-grigie e cherubini in volo. In basso, tra le fiamme rosso cangiante, le anime del purgatorio, con incarnati grigio bianchi, incocano la Vergine. Al centro un angelo, in abito verde bruno e panneggio ocra, trae un'anima verso il cielo

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Caccia Orsola Maddalena (maniera): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE San Damiano d'Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE F. Daneo, parlando della cappella dell'Assunta che sappiamo essere stata ricostruita nel 1820 (cfr. scheda relativa), riserva parole di elogio alla bella tela ivi esposta e ne propone l'attribuzione a Guglielmo Caccia: "essa è, a quanto si crede, opera di G. Caccia detto il Moncalvo (nè lo smentisce il pregio e lo stile); e bello il fa il volto ideale della Madonna spirante grazia veramente raffaellesca, e quella aerea posa di lei sulle nubi framezzo ad una gloria d'angeli che la circondano e su nè cieli la portano; ondechè assai chiaramente vi si rivelano le virtù del pittore monferratese, seguace, secondo ne dice il Lanzi, appunto della scuola raffaellesca, di Andrea del Sarto e del Parmigianino" (F. Daneo, "Il Comune di S. Damiano d'Asti", Torino 1888). Dovendo escludere sia per motivi cronologici sia strettamente stilistici la paternità del Caccia un po' azzardatamente avanzata dal Daneo, va pur precisato che l'autore dell'opera è da ricercarsi in un circoscritto ambito moncalvesco. A tal proposito risulta particolarmente significativo il confronto con la tela di Orsola Maddalena Caccia raffigurante le "Anime del purgatorio e San Carlo Borromeo" nella chiesa di S. Martino a Villanova d'Asti (cfr. relativa campagna di catalogazione di C. Ghibaudi, 1984). La perfetta analogia dell'impianto e la straordinaria affinità e coincidenza di particolari, nella parte inferiore della tela dove figurano le anime del purgatorio tra le fiamme, fanno pensare all'uso dello stesso cartone, se non adirittura all'intervento della stessa mano. Il dipinto di Villavova d'Asti è collocato, in base alle analogie riscontrate con opere del Crosio e bottega, entro il secondo quarto del XVII secolo (C. Ghibaudi, 1984); a una data piuttosto prossima va pertanto assegnata anche la tela della chiesa di S. Vincenzo che, in mancanza di dati più precisi, possiamo riferire indicativamente alla metà del Seicento. L'assenza di riscontri documentari non consente d'altronde di asserire con sicurezza l'attribuzione ad Orsola Caccia, giacchè la produzione della bottega cacciesca si avvaleva di numerosi collaboratori che spesso operavano sui modelli e sui cartoni di cui disponevano; ci limiteremo pertanto, messe in evidenza le affinità che legano le due tele, ad assegnare il quadro della cappella dell'Assunta all'ambito di Orsola Caccia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033931
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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