Il confessionale, in forma di mezzo ottagono, funge da base per il pulpito. Il confessionale presenta un'apertura centrale centinata e definita lateralmente da lesene scanalate e dorate. Lo sportello è ornato da una specchiatura rettangolare con doppia profilatura, entro cui è inscritto un motivo a quattro volute affrontate e disposte in forma romboidale con un fiore a quattro petali nel mezzo. Ai lati sono due inginocchiatoi di foggia tradizionale, con il corpo verticale arricchito di riquadri in cui è inscritta una figura geometrica dagli angoli smussati da linee concave. I fianchi e gli archi di ogni singolo lato sono ornati di volute e di ghirlande vegetali. Lungo l'architrave che percorre l'intero corpo sono scolpite delle teste di cherubino in corrispondenza della parte mediana di ogni faccia; alcune cornici modanate e baccellate dividono il confessionale dal pulpito
- OGGETTO confessionale
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE San Damiano d'Asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pulpito era originariamente collocato tra la cappella del Rosario e quella di S. Anna (F. Daneo, "Il Comune di S. Damiano d'Asti", Torino 1888); in seguito fu trasportato nella navata opposta, esattamente dove era l'altare di S. Giovanni Battista, ancora menzionato dal Daneo (op. cit.) nel 1888: "della cappella che viene dopo [rispetto a quella dell'Ecce Homo] giù scendendo per l'ambulacro, intitolata a S. Giovanni Battista, non abbiamo a notare che alcuni stucchi leggeri, i quali pure han loro pregio". Era stato commissionato da Emanuele Giaccone, parroco di S. Vincenzo tra 1683 e 1716, contemporaneamente ai confessionali e ad altre opere: "fece costruire e mettere a posto i confessionali in chiesa, unitamente al pulpito in figura di mezzo ottagono, tutto di legno noce nero, ornato di sculture e bassorilievi di non mediocre pregio" (Daneo, op. cit.; Giuseppe Sardi, "Memorie storiche relative alla Parrocchia di S. Vincenzo in S. Damiano d'Asti", Torino 1902). L'opera, di discreta fattura, fu probabilmente realizzata da artisti piemontesi negli ultimi anni del XVII secolo o nei primi del XVIII, come sembrano suggerire gli elementi decorativi impiegati e la risoluzione compositiva che risente ancora della rigorosa sobrietà secentesca. Il complesso di pulpito e confessionale, in legno scuro (noce) finemente intagliato, fu fatto dorare nel 1887 da don Giuseppe Sardi, contemporaneamente agli stucchi dell'abside e delle cappelle: "tanto il pulpito che il coro furono indorati convenientemente da abile artista" (Sardi, op. cit.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033928A
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0