altare - a edicola, opera isolata - ambito piemontese (seconda metà sec. XVII)

altare a edicola, post 1650 - ante 1699

due colonne di marmo policromo impostate su alti plinti e terminanti con capitelli compositi di stucco, sorreggono l'elegante trabeazione di marmo nero. Tra il timpano spezzato è collocata una edicoletta definita da due motivi a ricciolo nel cui centro, su riquadro di differente colore, è fissato lo stemma della famiglia Migliasso. Iil paliotto, anch'esso ad intarsi, è adorno di un rilievo marmoreo non pertinente all'insieme e verosimilmente ivi collocato in eopoca recente. Parimenti la nicchia centrale che accoglie la crocifissione ha subito degli interventi consistenti nella modifica dell'andamento perimetrale, attualmente polilobato, e nell'inserimento di due elementi che fungono da piedistalli per le sculture della Madonna e di San Giovanni. La cornice di marmo nero è arricchita, in alto, da due motivi a ricciolo e da una testa di cherubino in stucco

  • OGGETTO altare a edicola
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ intarsio
    stucco/ modellatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE San Damiano d'Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE lo stemma affisso sul fastigio appartiene a Gian Antonio Migliasso "autore" di numerose "Opere Pie nel Paese" (cfr. Daneo F., Il Comune di San Damiano D'Asti, Torino 1888, p. 303), tra cui l'Altare del Crocifisso nella Chiesa dei SS. Cosma e Damiano e dell'Angelo Custode in San Vincenzo (cfr. scheda SPSAE OA, San Damiano D'Asti, Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo, n° 22, a cura di F. Varallo, 1983). Quest'ultimo è sito nella Cappella omonima, la terza a sinistra della soprannominata chiesa, che accoglie nella parete laterale una edicoletta marmorea in cui è collocato il busto e l'insegna araldica del Migliasso, nonchè una lapide con l'epitaffio a memoria delle opere: "Ioanni Antonio Miliatio/ Debent sacrae curialium aedes/ SS. Vincenty, Cosmae et Damiani/ Quod maiores aras incultas et aggrestes/ Radicitus instauraverit, elegantiore ornatu distinxerit/ Debent templorum custodes. Quod sacella sub invocatione Angeli CUstodis/ Prioratus titulo cum onere 4 missarum singulis hebdomadibus/ Et Sanctissimi Crucifixi sub obbligatione missa quotidianae..." (cfr. scheda SPSAE OA, San Damiano D'Asti, Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo, n° 25, a cura di F. Varallo, 1983). L'assoluta analogia di impianto architettonico dei due altari, debitori di un gusto figurativo seicentesco elegante ed austero, rispondente alle esigenze culturali controriformiste e più precisamente alla interpretazione datane da Federico Borromeo, consente di proporre una data quanto mai prossima ad entrambi. Sapendo che l'altare dell'Agelo Custode è "titolare di un Beneficio ivi fondato l'anno 1669" (cfr. Daneo F., op. cit., p. 303), si può verosimilmente ritenere che anche quello del Crocifisso venisse edificato nello stesso periodo e sicuramente non dopo il 1679, anno in cui morì G.A. Migliasso all'età di 76 anni. A proposito della famiglia Migliasso non è stato possibile rinvenire alcuna notizia nei consueti repertori araldici consultati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033833
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • STEMMI al centro del timpano - familiare - Stemma - Gian Antonio Migliasso - di forma mistilineo, parte inferiore tripartita sormontata da rapace con ali spiegate. In alto: copricapo militare (elmo?)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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