tre Virtù Teologali

ferula,

La ferula ha un bastone scanalato decorato nella parte inferiore da palmette lanceolate applicate in argento dorato, nella parte superiore da festoni e teste di cherubino anch'esse in argento dorato e applicato. Il sostegno del pomo dell'oggetto è limitato sul bordo inferiore da baccellature ed è scandito da teste umane. Su questo poggiano tre mostri alati in argento gettato e dorato sostenenti il pomo dato da due piramidi tronche decorate da festoni fioriti e rami di ulivo. Su una delle facce della piramide inferiore è lo stemma del vescovo Morozzo. Al di sopra sono le tre virtù teologali, in argento gettato, con i loro simboli tradizionali. La parte superiore è decorata da festoni e palmette applicate. Il fastigio è dato dal simbolo della pace: un angelo che regge uno stemma ovale

  • OGGETTO ferula
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura/ fusione/ cesellatura
  • ATTRIBUZIONI Belli Giovacchino (1756/ 1822)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ferula è citata nell'inventario della cattedrale (1845-1850) dove si sottolinea la sua provenienza come dono del vescovo Morozzo, sulla cattedra episcopale novarese dal 1817 al 1842, come d'altra parte conferma lo stemma presente sul pomo (V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Vol. IV, Roma 1931, pp. 746-747). La mazza fa parte di tutta una serie di oggetti donati dal vescovo alla cattedrale, tra cui i candelieri per l'altar maggiore ed il servizio da messa nella stessa sacrestia (G. Barlassina - A. Picconi, La chiesa di Novara, Novara 1933, p. 48). L'oggetto presenta una tipologia molto originale nel suo genere, soprattutto per la forma particolare del pomo non a globo, ma data dalla sovrapposizione di due piramidi tronche. I moduli decorativi - sottolineati dalla doratura - cono legati per alcuni aspetti al primo neoclassicismo imperiale: animali alati, festoni, teste umane, Virtù teologali e la figura della Pace. Le stesse palmett elanceolate sul bastone sono un motivo ampiamente utilizzato nell'oreficeria di primo ottocento. Anche la presenza delle tre Virtù è frequante nell'oggettistica sacra del XIX secolo: ne sono esempio nella stessa Novara il calice del Marchese Della Torre e quello donato da Paolo Durio alla Basilica di San Gaudenzio (M. Dell'Omo, Il calice del Marchese della Torre, in "Novarien" 1982, pp. 205-212). I punzoni indicano una provenienza romana anteriormente al 1811 e posteriore al 1801: in questo senso si vedano il marchio di assaggio della Zecca romana (primo bollo introdotto nel 1801dalla restaurazione papale). Il marchio dell'argentiere dovrebbe invece far riferimento a Gioacchino Belli, argentiere romano attivo tra il 1787 ed il 1822 (C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, Roma 1958, parte prima, vol.I, pp. 58, 124)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033767
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • STEMMI Sulla faccia del pomo - cardinalizio - Stemma - Monsignor Giuseppe Maria Morozzo - Scudo bandato caricato lungo la banda da cinque frange per parte; timbrato del cappello di cardinale rosso (dodici nappe disposte uno, due, tre per parte)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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